Sabbioneta, padre dà fuoco alla casa: muore figlio 11enne. Accusato di omicidio aggravato

All'uomo era stato notificato il divieto di avvicinare i familiari, ma si è presentato davanti all'abitazione appena la moglie si è allontanata

Gianfranco Zani con la ex compagna

Gianfranco Zani con la ex compagna

Sabbioneta (Mantova), 23 novembre 2018 - Si trova nel carcere di Cremona con l'accusa di omicidio aggravato e incendio doloso, il 52enne Gianfranco Zani che, giovedì, ha appiccato l'incendio nell'abitazione di Sabbioneta ( Mantova) dove abitava la moglie da cui si stava separando insieme con i loro tre figli. Nel rogo è morto uno dei ragazzini, di 11 anni. L'uomo è stato sottoposto a fermo giudiziario e nelle prossime ore sarà sottoposto all'interrogatorio di garanzia, nel corso del quale racconterà la sua verità ai magistrati.

Non si sa qualche sia stato il motivo scatenante della separazione della coppia. Forse la precarietà lavorativa dell’uomo e le conseguenti difficoltà economiche della famiglia, forse altro. Di certo, però, la famiglia era seguita dai servizi sociali del Comune. Nonostante questo supporto, un paio di settimane fa si era verificata una lite violenta. Proprio a causa dei pericoli che potevano correre, la donna e i figli erano stati trasferiti in una casa famiglia a Pomponesco, nel Mantovano. Qualche giorno fa, però, lei e i ragazzi avevano potuto fare ritorno tra le mura domestiche, in un’abitazione a schiera di un piano, alla periferia di Sabbioneta, stretta tra altre case simili. A Zani, intanto, era stato notificato il divieto di avvicinare i familiari. 

Ieri pomeriggio però, attorno alle 16, l’uomo è riapparso davanti a casa. Quando è arrivato, la moglie era appena uscita per accompagnare a fare attività sportiva in oratorio il figlio più grande, un 17enne, e quando stava rientrando a casa ha incrociato il marito che fuggiva in auto. Ha visto il fumo uscire dalla villetta di via Chiasso 2, ed è riuscita a portare in salvo il bambino più piccolo di quattro anni che era al piano terreno. Il figlio di 11 anni sarebbe invece rimasto intrappolato nella sua stanza da dove è stato estratto dai vigili del fuoco ma è morto poco dopo il ricovero in ospedale. Zani è stato bloccato dai carabinieri nei pressi di Casalmaggiore.  L'uomo è stato posto in stato di fermo dai Carabinieri di Mantova e dalla Polizia Stradale di Casalmaggiore e ora si trova in carcere, a disposizione delle Autorità Giudiziaria di Cremona per la convalida del provvedimento di restrizione della libertà personale e di Mantova per il prosieguo delle indagini. L'accusa è di omicidio aggravato dal fatto di averlo commesso nei confronti di discendente e incendio.

Intanto si è appreso che la Procura di Mantova aveva chiesto una misura cautelare diversa e più pesante, rispetto al provvedimento di divieto di avvicinamento all'abitazione della moglie, per Gianfranco Zani. Il gip aveva però rigettato la richiesta disponendo il provvedimento che è stato infranto dall'uomo. «È in crescita il fenomeno della violenza grave nell'ambito familiare», ha spiegato il procuratore generale dl distretto Brescia-Bergamo- Mantova-Cremona Pierluigi Maria Dell'Osso che non è apparso convinto dalla decisione del gip sulla misura del divieto di avvicinamento alla casa coniugale. «L'aumento dei casi di violenza è un fenomeno che genera allarme sociale. Bisogna pensare a strategie di prevenzione migliori», ha concluso Dell'Osso.