Guidizzolo, l'azienda agricola Gandini è già nel futuro coi pomodori senza nichel

La Gandini, nata negli anni 50, è ormai leader dell'agricoltura nelle serre hi tech idroponiche: "Zero spreco di acqua e qualità dei prodotti superiore"

Una delle serre idroponiche della Gandini

Una delle serre idroponiche della Gandini

Guidizzolo (Mantova) - Raccolti migliori, minor consumo dei terreni, drastico calo della bolletta energetica e dell’impiego d’acqua: sembra un sogno, soprattutto in tempi di crisi climatica, emergenza energetica e inflazione galoppante. La ‘ricetta ideale’, invece, è una realtà consolidata nelle campagne del Mantovano.

Siamo a Guidizzolo, nel Nord della provincia, nell’azienda Gandini, fondata negli anni ‘50 da Antonio Gandini e ora gestita da figli e nipoti del capostipite. L’Orticoltura Gandini (associata all’Organizzazione produttiva Valleverde) è stata una delle prime a lanciarsi in un prodotto innovativo che si è rivelato di grande successo, il pomodoro ‘idroponico’.

Cos’è e che vantaggi comporta lo spiega Mattia Gandini, nipote del fondatore e responsabile commerciale (al comando c’è lo zio Enrico mentre la cugina Alessandra è responsabile della qualità): "Abbiamo cominciato nel 1994 – racconta Mattia – chi allora guidava l’orticoltura di ritorno dall’Olanda, dove la tecnica idroponica è stata inventata, l’ha introdotta qui nel Mantovano. Ora siamo una delle realtà più importanti non solo a livello regionale".

"I nostri pomodori non crescono sul terreno – continua Gandini junior – ma su un sostrato di lana di roccia o di fibra di cocco. L’acqua vine distribuita dall’alto a goccia e il residuo lo recuperiamo. Praticamente si perde quello che la pianta trattiene e il risparmio idrico è del 90%. Ma non basta: il terreno non viene impoverito, non si usano erbicidi e i fitosanitari sono ridotti quasi a zero. E poi c’è l’alta qualità dei pomodori, che possono essere raccolti dopo 2 mesi".

La coltivazione avviene in serre altamente tecnologiche che assicurano le condizioni ideali per le piante: nei periodi più rigidi dell’inverno vengono riscaldate da un impianto a legna cippata (no gas) e in quelli torridi dell’estate da areatori alimentati da cellule fotovoltaiche.

Questi rilevanti investimenti consentono ai Gandini di produrre 365 giorni all’anno. A Guidizzolo le serre idroponiche si estendono per 15 ettari ma i Gandini hanno voluto sfruttare anche le condizioni climatiche favorevoli di altre zone d’Italia. Hanno esportato i loro alti standard produttivi a Vittoria in Sicilia e a Bisagno in Calabria, dove l’inverno è più mite. Nel periodo estivo la coltivazione idroponica di estende a Melfi, in Basilicata, e ad alcune aziende collegate, nella provincia di Verona.