Pegognaga, aggrediscono la figlia e poi si uccidono

I genitori prima del gesto estremo provano a togliere la vita alla bimba. La piccola di 7 anni sotto choc

Nelle cascine della Bassa è molto nutrita la presenza di indiani che badano ai bovini e lavorano nelle cascine

Nelle cascine della Bassa è molto nutrita la presenza di indiani che badano ai bovini e lavorano nelle cascine

Pegognaga (Mantova) 31 marzo 2018 - Sarà offuscata dal lutto la grande festa di Shri Hanuman della comunità di Pegognaga. Al raduno che vedrà qualche migliaio di persone di origine indiana provenienti dalle campagne mancherà una coppia appartenente alla comunità, marito e moglie, che giovedì sera in preda alla disperazione si è tolta la vita e ha cercato di strapparla anche alla loro unica figlia di 7 anni.

Il perché del duplice suicidio è ancora avvolto dal mistero. Chi conosceva il marito, dipendente di una cascina della zona, parla di una persona laboriosa e serena, con una moglie affezionata e una bella bambina. Cosa sia accaduto davvero lo sa solo l’unica sopravvissuta, scampata non si sa come alla morte. La tragedia si consuma l’altra sera in un casolare di campagna sulla strada che dal paesotto agricolo di Pegognaga raggiunge la frazione di Portiolo e poi l’argine del Po. L’86 di via Chiaviche è una modesta abitazione rurale, quelle casette da un piano col tetto spiovente, le mura corrose dal tempo e la porta malandata. Accanto c’è la cascina padronale, più ampia e antica, spesso vuota. Nei campi della bassa, a lavorare nelle porcilaie e nelle stalle, in questa fetta di Pianura Padana sono rimasti solo gli indiani, i contadini col turbante. Gurpreet Singh, 33 anni, è uno di loro. Vive nelle nella casa colonica con la moglie Kaur Mandeep e la figlia nata alla fine del 2011 a Parma.

L’ultima traccia dell’uomo è una telefonata all’azienda di Pegognaga presso la quale lavora fatta giovedì pomeriggio: «Devo portare mia moglie a fare una visita, oggi non posso venire». Letta con senno di poi quella scusa conferma che i genitori avevano già pianificato tutto. Trascorrono le ore e nessuno sospetta nulla. Nemmeno il nonno che passa a casa del figlio in serata, forse per un saluto, forse perché non è riuscito a parlargli. È lui a scoprire i corpi dei coniugi: si sono impiccati entrambi alla scala che porta al primo piano. L’anziano dà l’allarme e trova in casa anche la piccola sotto choc: non solo per aver visto la fine dei genitori, ma anche perché ha chiari segni di strangolamento sul collo. I medici dell’ospedale Poma di Mantova, dove resta ricoverata, nel referto parlano di segni di violenza. I carabinieri hanno pochi dubbi sulla dinamica del duplice suicidio. Per quanto riguarda il tentativo di strangolare la bambina, ora si affidano agli accertamenti clinici. È possibile che la piccola abbia perso i sensi e sia scampata per caso alla morte. Intanto la notizia si diffonde nella comunità. Lal Marmesh, che sovrintende al tempio Shri Hari Om Mandir a Polesine di Pegognaga, è senza parole: «Speriamo di capire il perché».