Familiari e amici di Paolo Camellini: "Non è un pedofilo, lo hanno incastrato in Kenya"

L'imbianchino 50enne di Goito (Mantova) è stato condannato all'ergastolo con l'accusa di aver abusato di un bambino di tre anni, dopo la denuncia della ex moglie

Paolo Camellini, il 50enne condannato all'ergastolo in Kenya

Paolo Camellini, il 50enne condannato all'ergastolo in Kenya

Mantova - Paolo Camellini può aver peccato di ingenuità, ma mai e poi mai avrebbe approfittato di un bambino di tre anni:  passano le ore  e cresce l'incredulità di familiari e amici del 50enne imbianchino, condannato in Kenya all'ergastolo per pedofilia. La sorella Federica, che vive nel Bresciano parla apertamente di una trappola. Ordita da chi? Federica non lo dice ma i sospetti non possono che cadere sull'ex moglie del goitese, Brenda, che lo ha denunciato il 15 febbraio scorso facendolo arrestare.

Anche il sindaco di Goito, Pietro Chiaventi, da tempo conosce la famiglia e non riesce a credere che Paolo abbia commesso un crimine così orribile. Sgomento e convinzioni a parte, la parola in queste ore passa agli avvocati. Quello italiano che la famiglia Camellini vuole nominare non è ancora stato scelto. Lo sarà tra domani e mercoledì.Quello kenyota che ha seguito il caso, , Isaac Odero,  sta per presentare ricorso in appello. Questo consentirebbe, secondo la legge penale kenyota, di chiedere per l 'imputato la libertà su cauzione.

Ma  dopo una condanna a vita, la somma  per far uscire l'italiano dal carcere non sarà certo esigua. Un ruolo ciave in tutta la vicenda lo sta avendo anche l'ambasciata italiana a Nairobi, attivata subito dopo la denuncia. Paolo Camellini, dopo la sentenza, è stato rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Kodiaga, nella regione vicina al Lago Vittoria dove si è svolto il processo. Chi ha potuto sentire l'artigiano subito la sentenza che gli ha comminato il carcere a vita lo descrive come annientato, sotto choc: mai si sarebbe aspettato quel finale.