Addio a Battista Berra, l’ex rugbista di Mantova tetraplegico da 25 anni per un infortunio

Aveva 56 anni e lascia una moglie e due figli. L’Arix Viadana: “Un esempio per lo sport e nella vita, nessuno dimenticò quel maledetto incidente”

Battista Berra nel 2021 e in una foto degli anni all'Arix Mantova

Battista Berra nel 2021 e in una foto degli anni all'Arix Mantova

È morto a 56 anni Battista Berra, ex giocatore di rugby dell’Arix Viadana rimasto tetraplegico dopo una grave ferita riportata in una partita di Coppa Italia nel 1998. Lo piange la famiglia e tutto il mondo del rugby mantovano. Berra, che viveva nella frazione Cerese del comune Borgo Virgilio, era sulla sedia a rotelle ma questo non gli impediva di assistere alle partite della sua squadra.

L’ex atleta lascia la moglie e due figli, uno dei quali, Matteo, è arbitro nel rugby della sezione di Mantova. La squadra scrive di lui come “un esempio dell’amore per la vita e per lo sport”. Nel messaggio di cordoglio si legge: “Non abbiamo mai conosciuto nessuno tanto sfortunato e al contempo con tanto entusiasmo per la vita. Chi c’era quel maledetto giorno del lontano 1998 ancora oggi non può dimenticare”.

L’incidente del 1998

L'incidente di gioco si verificò il 10 ottobre 1998 allo stadio Zaffanella di Viadana. A metà della ripresa Berra fu travolto dalla mischia, rimanendo esanime a terra. Si scoprirà che aveva riportato una grave lesione tra la quinta e la sesta vertebra. Da quel momento tentò di riacquistare la mobilità attraverso numerose operazioni e sessioni di riabilitazione. Ma tutto fu inutile e l'ex rugbista dovette vivere da tetraplegico per i successivi 25 anni.

Il ricordo della squadra

"Battista – scrive la squadra – è stato un esempio per tutti di dedizione, serietà passione ed impegno. Un uomo vecchio stampo che, più di tutti, ha dimostrato che la vita vale sempre la pena di essere vissuta, sia quando le cose vanno bene che quando vanno male. Quel maledetto incidente che gli ha stravolto la vita non gli ha mai fatto perdere la passione per il rugby e per Viadana. Un esempio che mancherà a tutti ma che rimarrà come indelebile insegnamento di sport ma soprattutto di vita”.

Non perse mai l'affetto dei suoi ex compagni di squadra e delle società dove aveva giocato, Mantova e Viadana, che spesso, durante la malattia, lo avevano aiutato con iniziative di solidarietà. La famiglia ha chiesto donazioni per incentivare il rugby giovanile mantovano. I fuenrali si svolgeranno sabato nella chiesa di Cerese.