Mantova, il vaccino funziona: crollo dei contagi fra i sanitari. Via ai test

Dati positivi rispetto all'andamento generale della pandemia. L'azienda sanitaria annuncia un'indagine per la ricerca di anticorpi negli operatori immunizzati

Un hub vaccinale

Un hub vaccinale

Mantova, 20 aprile 2021 - Crollo dei contagi da Covid 19 fra gli operatori sanitari, merito della campagna di vaccinazione. A quantificare il calo è l'ospedale di Mantova, comunicando che, "fra il 1° gennaio e il 30 marzo, il numero degli operatori dell'Asst che hanno contratto il virus sul posto di lavoro è diminuito dell'80%, passando da 255 a 55", si specifica in una nota. "Un crollo - sottolinea l'azienda socio sanitaria territoriale, che annuncia anche un'indagine per la ricerca degli anticorpi anti Sars-CoV-2 negli operatori Asst vaccinati - da imputare presumibilmente alla campagna vaccinale, visto che le condizioni organizzative non si sono modificate in questo lasso di tempo e i ricoveri per Covid si sono rimasti piuttosto stabili, o addirittura hanno registrato un incremento nel corso della nuova ondata pandemica".

Il test sui dipendenti per verificare la presenza degli anticorpi dopo la somministrazione del vaccino partirà dal 10 maggio e servirà a valutare valutare il grado di protezione dei lavoratori. Sono in programma 400 esami a settimana, su base volontaria, dando priorità agli operatori sanitari impegnati nei reparti Covid o comunque in situazioni di rischio di contagio, precisa l'azienda socio sanitaria territoriale. L'operazione durerà una decina di settimane, spiega una nota: sarà inviata una mail a tutti i dipendenti, con l'invito a iscriversi a un portale dedicato. E' prevista l'attivazione di ambulatori per il personale tecnico e amministrativo e la realizzazione direttamente a cura dei reparti per il personale sanitario. I test saranno processati dal servizio di Medicina di laboratorio di Pieve di Coriano. L'anno scorso i dipendenti di Asst erano già stati sottoposti a un test per ricercare anticorpi contro le frazioni S1 e S2 della glicoproteina (proteina Spike), vale a dire un contatto con il coronavirus. Una ricerca tuttora in corso, per valutare il titolo anticorpale dei potenziali donatori di plasma iperimmune. Il nuovo test introdotto dall'azienda è, in termini tecnici, 'trimerico': dosa gli anticorpi verso tutte le frazioni della proteina Spike: non solo quindi quelli prodotti dal contatto con il virus, ma anche quelli che si sono formati a seguito del vaccino.