Mantova, retata in tre laboratori abusivi: arrestati 7 "caporali"

A Roverbella in manette 5 uomini e 2 donne di origine cinese. Sfruttavano 40 operai sottopagati

Il laboratorio abusivo scoperto a Roverbella

Il laboratorio abusivo scoperto a Roverbella

Roverbella (Mantova), 9 novembre 2018 - In un laboratorio si confezionavano cappotti da uomo. I carabinieri ne hanno trovati 2mila già pronti, che venivano venduti a 180 euro l'uno. Basta fare due conti per intuire quale giro d'affari si nasconda dietro lo sfruttamento di mano d'opera, soprattutto cinese, nel distretto mantovano della calza. E non solo della calza, come dimostra la maxi operazione portata a termine dai carabinieri della task-force anti lavoro nero organizzata dall'Arma in provincia di Mantova. Uil blitz questa volta è avvenuto a Roverbella, abbastanza lontano dalal capitale del distretto della calza, Castiglione delle Stiviere, e dagli altri ocmuni che lo compongono. E in effetti a Roverbella non si maneggiavano calze: nei tre laboratori che ieri alle 11.30 sono stati simultaneamente controllati da una ventina di carabinieri coadiuvati da 6 vigili urbani, si producevano pantaloni femminili, abiti da donna per grossi marchi della zona, e capotti da uomo anch'essi destinati alle boutique.

A realizzarli però c'erano una quaraitna di operai sottopagati e sfruttati: "Erano quasi trattati come cani alla catena -  ha commentato i comandante dei carabinieri mantovani, il colonnello Fabio Federici _ in condizioni nelle quali non terremmo nemmeno i nostri animali domestici". In effetti gli operai dei laboratori tessili mangiavano e dormivano sul posto di lavoro, facevano turni estenunati di 14-15 ore per una paga infima (si parla di 300 euro al mese). 

Sette dei 40 lavoratori, che operavano in tre distinte unità produttive, due in via Paesa e uno in via Santo Stefano, erano clandestini e senza documenti. Grazie anche agli interpreti che affiancano la task-force dei carabinieri, sono stati individuati i 'caporali', tutti cinesi, che gestivano i lavoratori tessili: si tratta di 5 uomini e 2 donne di origine cinese, come i loro 'schiavi' del resto, che sono finiti in carcere per reati che vanno dalla violazione delle leggi sul lavoro, a quelle sull'immigrazione. Qualche giorno fa, sempre a Roverbella, altre 3 persone erano finite in manette in circostanze del tutto analoghe, ma questo non aveva interrotto il lavoro clandestino. A riprova che lo sfruttamento di mano d'opera è una miniera d'oro per la malavita cinese. Ed è proprio sull'ipotesi che nel Mantovano operi una vera e propria organizzazione criminale che i carabinieri stanno indagando.