Mantova, inchiesta Sisma: cade l'aggravante mafiosa

L'inchiesta passa dalla Dda di Brescia alle procure do Mantova e Reggio Emilia. Possibile ricorso in casssazione

Le intercettazioni dei carabinieri di Mantova

Le intercettazioni dei carabinieri di Mantova

La 'ndrangheta, se c'è, non si vede, o meglio non lascia traccia: a questa conclusione sono arrivati i giudici del Riesame che hanno fatto cadere l'aggravante dell'agevolazione mafiosa contestata nell'ambito dell'inchiesta sulla ricostruzione del terremoto del 2012 nel Mantovano.

Gli undici sospettati di concussione o corruzione non escono di scena ma la loro posizione cambia e, soprattutto, cadono molti dei provvedimenti restrittivi emessi. Restano in carcere Giuseppe Todaro e il padre Raffaele, legati da parentela con il boss della famiglia Dragone di Isola Capo Rizzuto. Il primo, in qualità di pubblico ufficiale per la ricostruzione nei comuni mantovani di Poggio Rusco, Borgo Mantovano, Magnacavallo, Sermide e Felonica, è accusato di aver ottenuto benefici economici ricattando o coivolgendo nei suoi giri privati che avevano chiesto l risarcimento dei danni per il terremoto. Il padre, secondo l'accusa lo aiutava a convogliare i lavori di ricostruzione verso aziende edili che facevano capo agli stessi Todaro.

L'inchiesta condotta dalla Dda di Brescia, aveva disegnato una serie di complicità con i due protagonisti da parte di professionisti del settore edile, operatori finanziari e semplici privati attirati dalla possibilità di ottenere vantaggi 'oliando' le ruote giuste. Con la decisione del Riesame i coimputati hanno ottenuto i domiciliari , o l'obbligo di firma o in qualche caso la libertà. Caduta l'aggravante mafiosa l'inchiesta passa ora alle procure di Mantova e Reggio Emilia.Non è escluso, però, che _ letta la motivazione dell'ultima decisione _ gli inquirenti della Dda di Brescia possano presentare ricorso per Cassazione.