A Mantova è nato Marco, figlio di due profughi sordomuti in fuga dall'Ucraina

Un'odissea il viaggio per lasciare Odessa: superate dogane e barriere linguistiche, i due giovani genitori possono festeggiare

La coppia col piccolo Marco (dalla pagina Fb di Asst Mantova)

La coppia col piccolo Marco (dalla pagina Fb di Asst Mantova)

Mantova - Sono sfuggiti alla guerra, ma ora possono festeggiare l'evento più bello: la nascita di un figlio. Hanno guidato per oltre 2mila chilometri in auto, fuggendo dalla guerra in Ucraina per raggiungere Mantova dove all'ospedale Carlo Poma, il 3 maggio alle 7.15, 2 mesi dopo l'arrivo nel nostro Paese, sono riusciti a far nascere in sicurezza il loro bimbo: Marco, 3 chili di peso, 51 centimetri di lunghezza. Per Kostantyn Pashkovskyi, 34 anni, e Marharyta Kuznietsova, 26, un'odissea con doppia barriera linguistica perché entrambi sono sordomuti: partenza il 24 febbraio, 2 tappe, 5 giorni di strada. Finché non sarà sicuro tornare a Odessa, la coppia - la famiglia di lei è salva a Kiev, quella di lui in Moldavia - resterà in Italia, ospite di un connazionale che vive a San Giorgio Bigarello. A metterli in contatto con lui è stata una chat di gruppo, profughi sordi d'Italia. "Più volte sono venuto in Italia in viaggio, è la mia seconda patria e ci vivono anche i parenti della mia sorellastra - racconta Kostantyn - Siamo arrivati qui per essere al sicuro. Mia moglie ha partorito e mio figlio sta bene, un vero miracolo". Il piccolo Marco è rimasto 2 giorni ricoverato in Terapia intensiva neonatale perché aveva bisogno di un supporto respiratorio, riferiscono dall'Asst di Mantova. Una difficoltà iniziale poi superata, assicurano i sanitari che hanno comunicato con la coppia grazie all'aiuto di una mediatrice nella lingua dei segni o scrivendo domande e riposte sui telefonini.