Covid, plasma sugli anziani: un successo la sperimentazione mantovana

La cura ha funzionato, i risultati pubblicati da una prestigiosa rivista scientifica americana

I professori Massimo Franchini e Giuseppe De Donno

I professori Massimo Franchini e Giuseppe De Donno

Mantova, 17 febbraio 2021 - La cura del Covid-19 con il plasma iperimmune, sperimentata a Mantova, riceve una nuova significativa verifica. In un gruppo di ospiti di una Rsa trattati con questa tecnica i risultati hanno superato ogni aspettativa: la cura ha funzionato nel 90% dei casi e il tasso di mortalità in pazienti così fragili è stato del 65% inferiore rispetto alla media registrata in Lombardia. I risultati dell'esperimento sono stati così importanti da meritare la pubblicazione di una prestigiosa rivista americana, la Mayo Clinic Proceeding, che fa capo alla Mayo Foundation, una delle più grandi no profit al mondo con 63mila dipendenti e 7 miliardi di dollari di fatturato annuo. La sperimentazione mantovana è stata condotta in collaborazione tra l'ospedale Carlo Poma e il Green Park, Rsa privata operante nel territorio. I particolari sono stati spiegati dal professor Massimo Franchini, direttore del Servizio trasfusionale dell'ASST Mantova, durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il direttore generale del Poma Raffello Stradoni, il partron di Green Park Guerrino Nicchio e il professor Giuseppe De Donno, pneumologo e antesignano della terapia a base di plasma.

L'esperimento è iniziato ad aprile dell'anno scorso ed è durato 66 giorni. Ha coinvolto 22 pazienti individuati dai ricercatori in una fascia di età media di 87 anni, tutti colpiti dal Covid in forma media o grave. Essendo la terapia del plasma iperimmune somministrabile nel nostro Paese solo per cure compassionevoli (non è così in altri Paesi, come gli Stati Uniti, dove è già nei protocolli) gli anziani sono stati portati dalla Rsa in ospedale e qui trattati con il plasma. Alla fine ne sono deceduti 3, due per gli effetti pandemici un altro per cause diverse. La percentuale di decessi è stata del 9 per cento, molto bassa in quella fascia d'età. Ma i dati più sorprendenti sono due: nel gruppo dei 22 il rischio di morte si è abbassato del 65% rispetto ai decessi nello stesso periodo e nelle stessa fascia d'età registrato nelle Rsa della Lombardia; inoltre i pazienti hanno sviluppato capacità autonome di immunizzarsi, in pratica la guarigione (e anche l'intrasmissibilità del virus) sono state provocate dalla reazione autonoma degli ammalati e dalla rigenerazione del loro organismo. Altro risultato, ha affermato Franchini, è che il reparto Covid positivi del Gren Park è stato chiuso.