Mantova, due cold case risolti grazie database su impronte, riconoscimento facciale e Dna

Si tratta di furti commessi 7 e 6 anni fa. "Diciamo ai cittadini di denunciare anche vecchi episodi: ora c'è la concreta speranza di prendere i colpevoli"

La polizia scientifica (archivio)

La polizia scientifica (archivio)

Mantova, 28 marzo 2019 - Sono stati smascherati quando nessuno avrebbe scommesso un centesimo che sarebbe successo: gli  autori di due furti commessi a Mantova nel 2012 e nel 2013 hanno un nome e un cognome. E questo grazie ai nuovi accertamenti della polizia scientifica mantovana, grazie agli elementi affluiti nei database della polizia negli anni successivi agli episodi criminosi.

Si tratta di due casi 'minori', come ha spiegato il comandante dell'anticrimine della Questura, Massimo Castellani, ma costituiscono un messaggio per le vittime: possono denunciare vecchi episodi se non lo hanno fatto e avere la speranza, se non la certezza, di vedere il proprio caso risolto.

L'altro messaggio, ha spiegato il funzionario, è di attendere prima di fare qualcosa dopo un furto o una rapina, proprio per consentire alla scientifica di fare il suo lavoro. I sistemi della polizia 2.0 sono fondamentalmente tre:quello di identificazione facciale (S.A.R.I.) quello su impronte di gitali e palmari (in Italia la sigla è A.P. F.I.S.) e l'ultimo sul Dna.

Grazie ad essi sono state completate le indagini per dare un volto al ladro che nel luglio del 2012 si era reso responsabile di una spaccata su un'auto parcheggiata vicino al Ciringuito, una nota discoteca cittadina e ai due malviventi che erano riusciti a dileguarsi (un terzo era stato arrestato in flagrante) dopo un furto in un negozio di telefonia del centro cittadino nel febbario 2012. Nel primo caso è stato fondamentale il database sulle impronte, nel secondo il Dna. La Polizia scientifica, infine, tra poco potrà valersi  del nuovo centro di genetica forense in allestimento all'Ospedale Fatebenefratelli di Mlano grazie al quale verranno adottate le tecniche più evolute di etrazione del Dna. Infine all'occhiello della scientifica mantovana è di avere tra le sue fila uno dei due superesperti lombardi in D.V.I (Disaster Victims Identification) intervenuto in casi drammatici come il terremoto di Amatrice.