È morto Alessio Artoni: era direttore della banda Città di Mantova

Il sindaco Mattia Palazzi: "Amico mio, hai lottato come un leone, con generosità e con il tuo consueto garbo. Continuerò a sostenere le belle imprese che hai costruito"

 Alessio Artoni, direttore della banda della città di Mantova (Foto Facebook)

Alessio Artoni, direttore della banda della città di Mantova (Foto Facebook)

Mantova, 22 agosto 2022 - Mantova in lutto per la morte del maestro Alessio Artoni, direttore della banda cittadina da più vent’anni. Architetto, specializzato in restauro, Artoni aveva 48 anni. Noto musicista, diplomato in strumentazione per bande al conservatorio di Verona. Era membro dallo scorso autunno del consiglio d’amministrazione del Conservatorio Campiani, di cui era stato un allievo, di composizione con Paolo Perezzani e, più recentemente, di composizione jazz con Mauro Negri.

Immediato il cordoglio della Banda Città di Mantova che su Facebook ha scritto: "Stanotte è venuto a mancare il nostro Maestro, nonchè nostro grandissimo amico, Alessio Artoni. In questo triste momento, il direttivo ed i bandisti tutti sono vicini ad Ania, Sonia, Gino e a tutta la famiglia di Alessio. Ci mancherà la tua bravura, ma sopratutto la tua amicizia". E ha informato: "La camera ardente sarà allestita alla casa funeraria della Tea sita in via della Costituzione, 71 a Levata di Curtatone". 

Il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, ha invece pubblicato un ricordo commosso riguardo l'amicizia che lo legava ad Artoni: "Alessio, amico mio, questo male bastardo ti ha portato via.  Non lo meritavi, tu hai sempre e solo fatto del bene.  Hai lottato come un leone, con generosità e con il tuo consueto garbo.  Non hai mai smesso di guardare avanti, di dare alle idee la forza vitale che ha mosso ogni tuo passo, ogni legame che hai saputo costruire, curare e proteggere, da direttore della Banda Cittadina di Mantova a architetto appassionato dei cambiamenti della città, da cittadino che crede nella politica vera". 

E ha proseguito: "Quante ne abbiamo fatte insieme, quante volte abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo e ci siamo detti: proviamo!  Come nel 2008, quando in poche settimane abbiamo riunito sette bande da tutta Italia, più altre internazionali, dirette da te e da Roy Paci.  Fu pazzesco vedere entrare oltre 400 musicisti in piazza erbe, gremita di gente, per dar vita ad un’unica sinfonia. Eri così fiero di aver acceso i riflettori su un tratto dell’identità della nostra Italia che già allora si stava perdendo, la musica popolare, le bande, lo stare insieme vero e bello, solo con la musica e grazie alla musica, senza bisogno d’altro, se non gli amici.  In ogni cosa che hai fatto hai messo amore, senza mai un briciolo di egoismo".

Poi, ancora: "L’amore per Sonia, per la tua famiglia, per i tuoi amici, per i ragazzi e le ragazze della banda, per Mantova, per la nostra lista civica, alla quale ti sei dedicato con generosità. E l’amore per me, perché la vera e rara amicizia è amore. Te ne sono grato Alessio. Mi mancherai, mancherai tanto alla nostra città, mancherai a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerti.  Ma tu hai sorriso fino alla fine e so che continuerai a farlo ogni volta che un’idea, piccola o grande, prenderà forma e si realizzerà".  "Ti prometto che continuerò a sostenere le belle imprese che hai costruito e che nel tuo nome andranno avanti.  Ciao amico mio, riposa in pace.  Ci rivedremo e ci abbracceremo ancora, ascoltando musica e ripensando allo straordinario concerto di Morricone", ha concluso Palazzi.

Numerosi cittadini hanno commentato il post del primo cittadino. "Una grave perdita. Una persona speciale dal cuore enorme", ha scritto Raffaele. Seguito da Simona: "Una grande perdita per la nostra città. Una grande perdita per i tuoi ragazzi della Banda città di Mantova. Lasci in noi, tuoi concittadini, un grande ricordo. Condoglianze alla famiglia". E Lucia: "A volte il destino è ingiusto si è portato via una bella persona , un artista e architetto di valore nel fiore degli anni. Partecipo sentitamente al grande dolore della famiglia e degli amici". Mauro ha invece ricordato i tempi a San Giorgio: "In parrocchia o alle feste. Ricordo il tuo sax e come lo suonavi, già allora, con grande maestria. Poi siamo cresciuti e ognuno ha preso la sua strada. L'ultima volta che ci siamo sentiti al telefono era per la costruzione della farmacia di San Giorgio... Ho seguito in disparte la tua malattia che hai combattuto con grande coraggio, come un leone. Purtroppo non ti ha dato scampo. Da coetaneo credo che morire così giovani, con tanto ancora da dare, sia davvero triste. Mi dispiace molto".