Sondrio, 15 gennaio 2014 - Sono ore cruciali per le Province nel mirino del disegno di legge del ministro Del Rio deciso a calare la scure su alcuni Enti locali. Mentre la proposta approda in Senato il presidente dell’Upl, Unione province lombarde, nonché numero uno della Provincia di Sondrio, il leghista Massimo Sertori, ha convocato urgentemente per oggi a Milano il Consiglio direttivo dei 12 rappresentanti degli enti lombardi.

Presidente, cosa intendete fare?
«Stiamo sensibilizzando i senatori e più entrano nel merito del disegno di legge Del Rio più capiscono il caos istituzionale a cui si andrà incontro se venisse approvato. Stiamo parlando di invertire un processo efficiente avviato 15 anni fa, con il trasferimento di personale e funzioni dalla Regione alle Province, ad oggi sono 6.300 i dipendenti di quelle lombarde, contro i 3.000 della Regione. Come si può pensare, nel giro di pochi mesi, di invertire tale processo? In ogni caso non sono così sicuro che il disegno passerà, i numeri in Commissione Affari istituzionali sono diversi rispetto all’aula del Parlamento».
Che importanza riveste il riconoscimento della specificità montana alla Provincia di Sondrio, con quella di

Belluno, se però l’elezione del presidente non è più diretta?
«Il riconoscimento è un dato oggettivo che attesta una bisogno di maggiori gradi di autonomia, un concetto in palese contrasto con il declassamento della Provincia a ente di secondo livello, di fatto un consorzio dei Comuni ingovernabile. Non so se si è capito ma il disegno prevede che i consiglieri comunali e i sindaci di tutto il territorio eleggano il presidente, che deve essere per forza un sindaco e dovrà prestare servizio gratis. Ora, calato in una realtà come quella di Sondrio, i sindaci mediamente percepiscono 500 euro al mese e nei ritagli del loro ruolo dovrebbero occuparsi della Provincia, gratuitamente».

Cosa cambierà in pratica con un ente di secondo livello?
«Per Sondrio sono convinto saremo dimenticati. Non c’è giorno che io non combatta con Regione e Stato per far valere le nostre istanze. Se non ci sarà un organo autorevole saremo lasciati al nostro destino. I soldi del demanio idrico fermati sul territorio (10 milioni di euro all’anno che dal 2017 raddoppieranno) ce li porteranno via subito».

Anche la Provincia di Sondrio scadrà in primavera, non sono previste elezioni ma commissari.
«Sarà un pasticcio, per il futuro è caos totale».

L’iniziativa lanciata in Valtellina del drappo bianco con la scritta «So» appeso ai balconi di enti e case private come sta andando?
«Sono contento della risposta numerosa dei cittadini e delle istituzioni».

eleonora.magro@ilgiorno.net