Unilever, "a Casalpusterlengo nessun taglio"

Le rassicurazioni dei sindacati dopo l’annuncio della multinazionale di voler licenziare 1.500 dirigenti nel mondo

I lavoratori del sito di Casalpusterlengo durante una protesta

I lavoratori del sito di Casalpusterlengo durante una protesta

Casalpusterlengo, 26 gennaio 2022 - La rivoluzione di Unilever, che lascerà a casa circa 1.500 dirigenti in tutto il mondo e si dividerà in cinque business unit per rilanciare la propria crescita, non toccherà il sito di Casalpusterlengo. Emanuele Caravello, segretario di Filctem Cgil Lodi (settore chimici) rassicura: "Al momento a Casale non risulta alcuna criticità e posso dirlo con tranquillità, perché abbiamo una rappresentanza Cgil e Cisl in azienda, dove ci sono quadri e quindi, come stamattina, c’è un confronto costante – ha detto ieri il sindacalista –. Prima delle vacanze estive del 2021, per un accordo di riorganizzazione, c’erano state uscite, ma volontarie. Erano parte di un percorso di stabilizzazione".

La multinazionale è in continuo cambiamento per migliorarsi. "Le società che lavorano per Unilever stanno crescendo tutte e comunque una multinazionale è sempre in ristrutturazione. In estate sono stati chiusi stabilimenti al sud e Casale ha inoltre avuto una parte della produzione proveniente dal Meridione, per adesso siamo tranquilli". La scelta di Unilever, che prevede di tagliare migliaia di posizioni dirigenziali a livello nazionale, nasce per accelerare il processo decisionale, dopo che il fondo attivista di Nelson Peltz ha acquisito una partecipazione azionaria del gigante dei beni di consumo. La mossa eliminerebbe numerosi ruoli regionali e ruoli che l’amministratore delegato di Unilever, Alan Jope, ritiene abbiano rallentato l’innovazione.

I posti di lavoro in gioco sarebbero migliaia, in un gruppo che impiega circa 150mila addetti a livello globale. Proprio la scorsa settimana Unilever ha rinunciato ad acquistare la divisione dei farmaci da banco di GlaxoSmithKline, dopo che la casa farmaceutica ha rifiutato le sue proposte e gli analisti hanno bocciato l’offerta. Decisione prese nella convinzione che Unilever debba concentrarsi di più sul proprio core business. L’ultima rivoluzione che ha riguardato il sito di Casale era stata avviata a fine 2020. Unilever aveva deciso la cessione dello stabilimento di Pozzilli (nel Molise) e che Casalpusterlengo sarebbe rimasto l’unico sito produttivo italiano per i detersivi della multinazionale. La chiusura dello stabilimento in provincia di Isernia, dove lavoravano 170 dipendenti, è avvenuta a marzo 2021. Col trasferimento di parte della produzione nel Basso Lodigiano e il resto all’estero.

Infine, l'azienda precisa che "il sito di Pozzilli è al centro di un progetto di riconversione industriale che lo trasformerà in uno dei più avanzati siti in Europa per la produzione di plastica riciclata. A novembre 2021 è nata la nuova società P2P con Seri Plast ed è partito ufficialmente il progetto di riconversione della fabbrica, che lo trasformerà in uno dei più avanzati siti in Europa per la produzione di plastica riciclata. E' l’unico nel Sud Italia in grado di recuperare materiale plastico misto da post-consumo, altrimenti destinato a impianti di termovalorizzazione e cementifici. E come da accordo sindacale, tutti gli attuali lavoratori dello stabilimento, passeranno  nella nuova società".