San Rocco, lavoratori reintegrati al Belpò: "Mesi pesanti, torniamo a vivere"

In “cassa“ qualcuno si è ammalato di depressione. Altri hanno fatto volontariato

Una delle proteste durante le lotte sindacali

Una delle proteste durante le lotte sindacali

San Rocco al Porto (Lodi) - ​C’è chi è finito in depressione per aver perso il lavoro di una vita e chi ha cercato di non pensarci, rispolverando passioni pregresse e buttandosi nel volontariato. Ma tutti i sette lavoratori ex Auchan, che venerdì hanno saputo di essere stati reintegrati dal Tribunale di Lodi, nel nuovo supermercato Conad di San Rocco, all’interno del centro commerciale Belpò, hanno comunque finalmente dormito serenamente. Questo dopo due anni di incertezza e pensieri. Tutto il personale, durante l’estate 2020, era stato traghettato nella società Margherita distribuzione per favorire il passaggio dall’ex Auchan all’attuale Conad. Di queste persone, 110 erano state subito riassunte da Conad, 52 erano andate via volontariamente con buonuscita, mentre 21 erano state lasciate a Margherita distribuzione.

Qualcuno, a posteriori, aveva deciso di andare via con buonuscita, 6 persone erano state reintegrate nell’Upim, che intanto aveva aperto nell’area commerciale e le rimanenti 7, da allora, erano rimaste in cassa integrazione (il beneficio sarebbe scaduto a luglio). "Quando avavamo visto, a novembre 2020, che non erano state reintegrate, avevamo aperto una vertenza e a distanza di quasi due anni (prima udienza gennaio 2021), il giudice ha messo fine al calvario di queste persone, le ha reintegrate e le farà tornare a lavorare nel supermercato di San Rocco, ma anche risarcire della differenza di stipendio perso da allora – spiega il sindacalista Filcams Cgil Ivan Cattaneo –. L’azienda dovrà anche risarcire Inps della cassa integrazione. Giustizia è fatta, avevamo ragione nel dire che non erano stati rispettati i criteri di passaggio aziendale e selezione del personale e c’erano state discriminazioni. Avrebbero dovuto far passare tutti e poi eventualmente prendere altre decisioni".

«Il sindacato ha lavorato senza mollare mai – ha commentato ieri il sindaco Matteo Delfini –. Questo è sicuramente un momento di giustizia sociale". "Apprendiamo con sollievo la notizia del reintegro dei dipendenti ex Auchan – ha detto invece Alberto Marinoni, candidato sindaco alle prossime amministrative –, questo dimostra che le ragioni dei lavoratori erano fondate. Speriamo che questo sia solo l’inizio di un processo di nuove assunzioni". Ancora increduli, alcuni dei sette interessati. "Quando ho saputo della sentenza, ho trattenuto a fatica le lacrime – ricorda G.L. di Casalpusterlengo –. Mi ripetevo di aver vinto una delle tante dure battaglie della mia vita. Mi era venuta la depressione, mi curavo, ma stavo malissimo. Il lavoro mi ha sempre dato la forza di andare avanti e 28 anni in Auchan con i colleghi per me era stato come avere una seconda famiglia. Io per tutti loro sono “Peppino”, quello che faceva battute anche nei giorni più tristi. Ora si ricomincia. Si torna a vivere".

La lavoratrice P.M.M. di Arena Po, nel Pavese, aveva iniziato in Auchan nel 1999 e dopo un anno con l’agenzia interinale, era stata assunta direttamente proseguendo fino a due anni fa. "Questi due anni sono stati pesanti, ma ho camminato a testa alta. Ho fatto per sette mesi la volontaria in Croce oro e ho imparato a fare il soccorritore. Ho fatto mestieri e ripreso a cucire, sono una sarta modellista. In più ho affrontato l’inizio della demenza senile di mia mamma. Ero giù di morale ma, tra nuove amicizie e consolidamento di quelle vecchie, ora guardo al futuro. Non ho mai smesso di credere che, in qualche modo, sarei andata avanti. E ora le cose andranno meglio". Intanto sui social corre l’entusiasmo per la buona notizia e molte persone hanno espresso la loro vicinanza ai lavoratori, augurandogli un futuro più roseo.