Galgagnano, fumata nera sulle ex Curioni

La Fiom: respinta la proposta di contratti di solidarietà

Una manifestazione di protesta sotto la sede di AssoLodi

Una manifestazione di protesta sotto la sede di AssoLodi

Galgagnano (Lodi), 3 ottobre 2019 - Fumata nerissima dall’incontro che si è tenuto ieri nella sede di Assolombarda a Lodi sul caso ex Officine Curioni di Galgagnano. Al confronto chiesto dal sindacato Fiom Cgil hanno partecipato i vertici della multinazionale americana Bw Papersystems, la società che dal 2011  ha rilevato l’attività delle Officine Curioni, nome storico per il mondo industriale dell’intero Lodigiano, che sembra determinata a lasciare la sede lodigiana.

Due settimane fa, la direzione aziendale della società che produce scatole in cartone ondulato di piccole dimensioni e con una linea per la fabbricazione dei quaderni, ha annunciato 60 esuberi a fronte di 83 dipendenti. Uno choc anche per i lavoratori e sindacati che da subito hanno iniziato uno sciopero di 40 ore, blocco delle trasferte e delle ore straordinarie. Restano uniti i lavoratori che ieri mattina hanno partecipato al sit-in di protesta davanti alla sede di Assolombarda a Lodi, in via Haussmann. "L’incontro è andato molto male – dice il segretario Fiom Cgil di Lodi, Massimiliano Preti –. Abbiamo chiesto all’azienda di attivare il contratto di solidarietà, ma la proposta è stata respinta. È una modalità che avrebbe potuto rinviare almeno di un anno la chiusura. Sembra che non ci siano altre vie di uscita: rischiano di restare senza lavoro oltre 60 lavoratori, quasi tutti over 50, altamente specializzati. Ci hanno assicurato che almeno 15 dipendenti saranno riassorbiti attraverso la cessione del ramo d’azienda. Ma è tutto ancora da discutere, perché non abbiamo in mano niente di scritto, solo parole". La delegazione si è poi spostata in prefettura a Lodi. Con quella annunciata dalla multinazionale americana, sono già tre i casi di multinazionali che lasciano il Lodigiano in meno di un anno.

A settembre 2018 la vertenza per la chiusura dell’Abb di San Martino (azienda svizzera che produce quadri elettrici e ha spostato la produzione nel Bergamasco) e la chiusura della Nilfisk di Guardamiglio. Preoccupati i sindacati che chiedono un aiuto dalle istituzioni. "In prefettura abbiamo chiesto di darci una mano e di farsi carico della vicenda dei lavoratori ex Curioni – dice Preti –. Serve un loro intervento, ma anche quello del presidente della Provincia e del sindaco di Galgagnano. A oggi nessuno si è ancora fatto sentire". Il prossimo incontro si terrà martedì 8 in Assolombarda in via Haussmann.