Lodi, la zona 20? È diventata una pista da corsa

Doveva essere il paradiso di bici e pedoni, il quadrilatero senza marciapiedi viene attraversato di continuo da auto che sfrecciano

L’assenza di protezioni laterali aveva spinto la giunta Guerini all’intervento

L’assenza di protezioni laterali aveva spinto la giunta Guerini all’intervento

Lodi, 21 gennaio 2020 - Sarebbe dovuto diventare il paradiso per chi si muove a piedi o in bici. Un quadrilatero di vie percorribile dalle auto alla velocità massima di 20 km/h, senza marciapiedi e a precedenza per pedoni e ciclisti. Ma nella Zona 20, istituita nel 2012 dall’allora giunta guidata da Lorenzo Guerini, che comprende le vie Fanfulla, Callisto Piazza, Santa Maria del Sole, Monsignor Benedetti, Battaggio, Solferino e Magenta, nessuno sembra rispettare le regole. Eppure il numero è ben stampato sull’asfalto, a ricordare la velocità che le auto devono rispettare e il fatto che i pedoni in questo tratto di strada abbiano la precedenza. Un promemoria che non ha avuto efficacia sui conducenti. Ieri intorno alle 13 è bastato posizionarsi tra via Fanfulla e via Battaggio per qualche minuto per rendersi conto di quello che accade ogni giorno e per registrare continue infrazioni al regolamento: passano dieci auto nel giro di pochi minuti e solo una procede molto lentamente, forse alla ricerca di uno stallo libero, tutte le altre al di sopra dei 20 chilometri orari.

In via Magenta i posteggi a striscia blu sono sistemati a zig-zag e i passanti a volte camminano spostati più verso il centro della carreggiata tra le vie del centro storico senza marciapiede. In qualche caso capita che gli automobilisti suonino il clacson per rimproverare i pedoni e per intimargli di tornare al loro posto. Questa la situazione che persiste da tempo e che negli ultimi mesi è diventata insostenibile per i residenti del centro. A giugno è nato anche il Gruppo Zona 20, la social street costituita da alcuni residenti delle vie della Zona 20 che ha avviato una raccolta firme tra cittadini e commercianti della zona per provare a sollecitare l’assessore alla Viabilità Alberto Tarchini a fare qualcosa per risolvere i problemi dei parcheggi e della sicurezza. Al primo punto delle proposte c’è il miglioramento della cartellonistica, con dispositivi luminosi in entrata: i residenti sostengono infatti che i cartelli attualmente presenti ai varchi non siano sufficienti.

L’elenco prosegue poi con una richiesta di maggiore attenzione alla riduzione della velocità nella zona e con il mantenimento dell’attuale disposizione dei parcheggi. «La sicurezza è un grosso problema in Zona 20 - spiegano i residenti che hanno aderito al Gruppo Zona 20 -. Le auto sfrecciano senza rispettare i limiti di velocità. Servono degli interventi concreti come dossi o dei rilevatori di velocità per provare a fermare gli automobilisti che ogni giorno intasano la zona". Allarmati anche i ciclisti che nel centro città, tra zone 20 e 30, non si sentono per niente tutelati. "Nella Zona 20 è l’automobile che è ospite e non i pedoni - spiega il presidente di Fiab Ciclodi, Giuseppe Mancini -. A preoccupare è la sicurezza dei cittadini, pedoni e e ciclisti, che ogni giorno rischiano di essere investiti sulla strada. Fin dall’inizio c’è stata scarsa attenzione da parte di tutti. Le auto continuano a sfrecciare alla ricerca di un posto libero per parcheggiare. Bisognerebbe installare dei cartelli per informare gli automobilisti sui posti liberi per evitare giri inutili tra le vie. Un’altra proposta potrebbe essere di lasciare aperta l’area solo ai residenti. Il Comune deve fare delle scelte se vuole fare rispettare le regole della Zona 20 oppure no". Sull’area la Giunta Casanova aveva assicurato prima dell’estate una rivoluzione dei parcheggi. La proposta era di ridisegnarli per evitare che le auto facessero lo slalom in pieno centro storico. Un’intenzione che non è stata abbandonata, ma che ancora oggi è rimasta solo sulla carta.