Web, 8 giovani su 10 sono a rischio: a Lodi al via corsi gratuiti per i genitori

La psicologa: i ragazzi troppo spesso navigano in rete senza essere consapevoli di tutti i pericoli

Giulia Spoldi, psicologa e psicoterapeuta del Centro Comete di Lodi

Giulia Spoldi, psicologa e psicoterapeuta del Centro Comete di Lodi

Lodi - «I giovani sono avvezzi all’uso delle tecnologie, ma ignari del pericolo che corrono nel diventarne dipendenti". Lo pensa Giulia Spoldi, psicologa e psicoterapeuta del Centro Comete di Lodi, che ha organizzato corsi di formazione gratuiti per i genitori sostenuti dal progetto Im-Patto Digitale, di cui la Fondazione Comunitaria di Lodi è capofila e che ha l’obiettivo di ridurre il divario tecnologico. Il dato parla chiaro: "Tra i nativi digitali lodigiani, 8 ragazzini su 10, in linea con il dato nazionale dell’82%, mentre navigano, sono a rischio. I giovani vanno educati a usare la tecnologia". Il Mosaico proporrà quindi corsi gratis ai genitori su due livelli e proprio grazie al progetto IM-Patto Digitale (il cui obiettivo è donare computer, connessione Internet e competenze digitali alle famiglie che non le hanno, ma anche proporre eventi e corsi di formazione). Il corso base tecnico-pratico si intitola “Educazione digitale” e si terrà il mercoledì, dalle 16,30 alle 18,30, per 3 settimane, dal 7 settembre, alle Officine 21 in via Salvemini a Lodi. Si parlerà dell’utilizzo di pc e smartphone, al fine di gestire le applicazioni più comuni e ormai indispensabili per accedere ai servizi on-line della pubblica amministrazione, della scuola e non solo.

Ma si discuterà anche di fake news e piattaforme per lo smart working. Il secondo corso si intitola “Digitale in formato famiglia” e ha l’obiettivo di supportare i genitori nell’educazione digitale dei figli, per conoscere insieme le opportunità, le alternative, le nuove prospettive e i possibili rischi degli ambienti digitali più frequentati. Il percorso è rivolto a tutti i genitori di figli tra i 6 e i 18 anni e approfondirà l’uso creativo di app e Internet, i pericoli della dipendenza da giochi elettronici, i rischi dei social media, puntando sulla necessità di dare delle regole. Si terrà il sabato dalle 14,30 alle 16,30 nella sede di Officine 21 nei giorni 17 e 24 settembre e primo ottobre. Per iscriversi bisogna inviare una email a centrocomete@ilmosaicoservizi.it.

«Il primo pericolo – spiega la psicologa – deriva dal fornire dati sensibili che poi non si sa come vengono utilizzati. A fini di marketing sarebbe l’uso meno problematico, rispetto ad altre prassi come ad esempio il furto di identità o la condivisione di video e foto che finiscono nel mondo della pedopornografia. Un altro rischio poco percepito è quello degli incontri virtuali che possono fare bambini e ragazzi, attraverso l’utilizzo di chat, magari nei videogiochi o con i social network: iniziano a chattare con persone che non conoscono e che si nascondono dietro false identità. Ancora, i ragazzi possono essere coinvolti in situazioni che portano a reato, se ricevono foto illecite in una chat e le inoltrano. Infine, ci sono aspetti importanti che forse molti genitori non hanno presente: spesso fanno usare ai bambini videogiochi non adatti alla loro età e che possono contenere immagini che generano ansia o scatenano azioni pericolose".