Volontari della Croce Rossa, l’attaccamento alla divisa prevale sulla paura

Codogno, poche defezioni e peraltro comprensibili. In arrivo nuove ambulanze

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Affezione alla divisa nonostante la paura del virus sconosciuto e costi per garantire la sicurezza. La Croce rossa di Codogno, durante la pandemia, non si è mai tirata indietro. Nemmeno quando i trasporti in ambulanza, in primavera, erano a decine di chilometri di distanza e asfissianti, tanto frequenti e carichi di tensione. Il Comitato ora ha un nuovo direttivo che invita i cittadini a rispettare le limitazioni Covid perché, altrimenti, gli sforzi fatti si rivelerebbero vani. Anche se per fortuna non c’è nessun allarme locale. A fine luglio ci sono state le elezioni e oggi, in carica per 4 anni, ci sono Gesuina Fusari (presidente), Silvia Grioni (vice presidente), Vittoria Di Blasi (consigliere giovane), Massimo Bestazza e Davide Pagani (consiglieri). Il comitato conta 13 dipendenti e 164 volontari. Di questi, 120 in ambulanza. Nel dettaglio, 86 volontari sono abilitati al servizio sanitario urgente e 34 ai soli trasporti sanitari non urgenti, il resto svolge prevalentemente attività di protezione civile e socio assistenziale. Il parco auto è composto da 6 mezzi logistici e 7 ambulanze, di cui 2 in procinto di dismissione per raggiunti limiti chilometrici. "Verranno sostituite da un’ambulanza acquistata mesi fa e da quella donata dal nostro comitato nazionale nella fase acuta dell’emergenza – spiegano dal direttivo -. Inoltre sarà acquistata un’ulteriore ambulanza, per la quale ci sono già state devolute offerte".

Per tutto il personale, volontario e dipendente, non possono che essere spese parole di elogio "per l’abnegazione con la quale hanno affrontato e tuttora affrontano l’attività di soccorso e di trasporto infermi nel periodo Covid – ribadiscono in consiglio -. Seppure ci sia stata qualche defezione, dovuta a legittimi timori di quanto stava accadendo, specialmente in relazione poi agli affetti personali, magari vulnerabili, con cui si convive, si è potuto riscontrare un forte attaccamento alla divisa e un grandissimo senso del dovere nei confronti di chi soffre". Forte l’investimento per dispositivi di protezione individuale previsti dai protocolli (guanti, mascherine, camici, calzari, occhiali, etc), per un costo di circa 15 euro a volontario ad ogni vestizione (al termine dei ogni servizio vengono sostituiti e smaltiti come rifiuti speciali). P.A.