Violenze in famiglia, gennaio nero

Lodi, si moltiplicano gli Sos al centro “La metà di niente“. E il Comune apre un bando per nuovi servizi

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di Carlo d’Elia

Nuove iniziative del Broletto per contrastare la violenza sulle donne. Il Comune ha indetto un avviso pubblico per individuare soggetti gestori del Centro antiviolenza di Lodi e delle Case rifugio territoriali per il 2022 e il 2023. I soggetti coinvolti dovranno costruire, insieme al Comune, azioni per la prevenzione e interventi per supportare l’autonomia lavorativa ed abitativa delle donne vittime. C’è tempo fino all’8 febbraio per aderire. A disposizione ci sono oltre 125mila euro messi a disposizione dalla Regione. "È fondamentale che il Lodigiano possa contare su un servizio fisicamente presente sul territorio, anche attraverso le case rifugio che garantiscono un pronto intervento" afferma l’assessore comunale alle Pari Opportunità Giusy Molinari. L’iniziativa del Broletto arriva quasi al termine di un mese complicato. Nelle ultime settimane sono stati già sei i casi segnalati: cinque ammonimenti emessi dalla Questura di Lodi, a cui si aggiunge un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati da una vittima. Nel Lodigiano gennaio è stato un mese nero, con numerose chiamate arrivate al Centro antiviolenza del capoluogo. L’ultimo caso di codice rosso risale allo scorso fine settimana. Un 46enne è stato “ammonito“ dal questore per accuse di aggressione alla ex. In prima linea c’è il Centro antiviolenza di Lodi “La metà di niente”, gestito dall’associazione “L’orsa minore“, guidata dalla presidente Paola Metalla. Qui un’equipe di psicologhe ogni giorno raccoglie segnalazioni e casi da parte di donne.

"Il nostro telefono continua a squillare, le chiamate sono tante ogni giorno", fa sapere la presidente Metalla che lavora a stretto contatto con forze dell’ordine e Pronto soccorso. Nel 2021 sono state circa 230 le richieste d’aiuto pervenute allo sportello d’ascolto. Circa 130 quelle prese in carico del Centro, compresi sei casi ad alto rischio. "La pandemia continua a incidere – aggiunge Metalla –. Nelle ultime settimane, come avvenuto nel primo lockdown, nel Lodigiano sono state tante le coppie costrette a restare a casa in quarantena. E così sono aumentate le richieste di aiuto di chi si è trovato in casa un compagno violento".