Lodi, a gennaio mese nero per la violenza sulle donne

Sei casi segnalati solo nell'ultimo mese: 5 gli ammonimenti emessi dalla Questura, a cui si aggiunge un divieto di avvicinamento e frequentazione dei luoghi dove abitualmente si reca la vittima

Tante le iniziative contro la violenza sulle donne

Tante le iniziative contro la violenza sulle donne

Lodi, 24 gennaio 2022 - Sei casi segnalati solo nell'ultimo mese. Continua l'escalation di violenze e paure segnalate da donne perseguitate da uomini. Cinque gli ammonimenti emessi dalla Questura di Lodi, a cui si aggiunge poi un divieto di avvicinamento e frequentazione dei luoghi dove abitualmente si reca la vittima. Nel Lodigiano gennaio è stato un mese nero, con numerose chiamate arrivate al Centro antiviolenza di Lodi e tanti interventi da parte delle forze dell'ordine che hanno permesso di prevenire episodi di gravità maggiore. L'ultimo caso di codice rosso nello scorso fine settimana. Un 46enne è stato "ammonito" dal questore di Lodi Nicolino Pepe per accuse di aggressione alla ex. A denunciarlo è stato la donna, una 30enne lodigiana, che si è rivolta alla Questura di Lodi dopo l'ennesimo episodio di violenza. Una lunga serie di maltrattamenti iniziati nel 2020. Poi pochi giorni fa la 30enne ha saputo ribellarsi lasciando la casa in cui viveva con l’ex convivente. Quella che si sta descrivendo con i numeri è una pandemia più silenziosa e, soprattutto, invisibile agli occhi. Casi di violenza domestica, fatte di paura e tensioni, che maturano lentamente. Un problema enorme che il Centro antiviolenza di Lodi "La metà di niente", gestito dall'associazione L'orsa minore Odv, guidata dalla presidente Paola Metalla, sta seguendo direttamente attraverso un'equipe di psicologhe che ogni giorno raccoglie segnalazioni e casi da parte di donne. "Il nostro telefono è rovente, le chiamate sono tante ogni giorno", fa sapere la presidente Metalla. Nel 2021 sono state circa 230 le richieste d’aiuto pervenute allo sportello d’ascolto del Centro antiviolenza di via Gorini 21 a Lodi, da altrettante donne che vivono in tutta la provincia e hanno trovato il coraggio di denunciare situazioni a rischio in casa: maltrattamenti, minacce, pestaggi. Ma il trend è costante. Circa 130 le prese in carico del Centro, compresi sei casi ad alto rischio, con allontanamenti dalle abitazioni. "A incidere è anche la pandemia - spiega Paola Metalla che gestisce il Centro antiviolenza di Lodi -. Nelle ultime settimane, come avvenuto nel primo lockdown, nel Lodigiano sono state tante le coppie costrette a restare a casa perché in quaratena. E così, come già accaduto nel 2020, sono aumentate le richieste di aiuto di chi si è trovato in casa un compagno violento. Il fenomeno è da tenere sotto controllo. Al Centro sono tante le donne che continuano a richiedere aiuto".