Lodi, vandali ancora in azione sui cartelloni del sindaco

Stavolta tocca ai manifesti dove Sara Casanova è con il leghista Pietro Foroni. Lei sporge denuncia come consiglia di fare "a tutte le donne vittime di soprusi"

Un manifesto vandalizzato

Un manifesto vandalizzato

Lodi - Ancora vandali in azione ai danni dei manifesti pubblicitari del candidato sindaco Sara Casanova, primo cittadino uscente del centrodestra che, alle Amministrative di giugno, tenterà il bis. Ieri sono stati strappati anche i cartelloni dove la politica leghista si mostra con l’assessore regionale del suo partito Pietro Foroni. I vandali risparmiano soltanto le pubblicità del candidato Andrea Furegato del centrosinistra che peraltro, personalmente e attraverso le donne della coalizione, ha espresso ripetutamente solidarietà a Casanova. Sui pannelli violati sono stati disegnati simboli volgari o riportate scritte. Sara Casanova ha sporto una prima querela, ribadendo di fare come consiglia a tutte le vittime di soprusi, "denunciare per rispetto delle donne in genere".

Poi c’è stato un secondo raid. Qualcuno, infatti, ha scritto su uno dei manifesti una frase riferita al caso mense. Il Comune di nel 2017 aveva introdotto una modifica al regolamento che imponeva ai soli cittadini non appartenenti all’Ue di presentare, per accedere a prestazioni sociali agevolate, una certificazione relativa al patrimonio di beni immobili rilasciata dagli Stati di origine e corredata di traduzione in italiano legalizzata dall’Autorità consolare italiana. L’Associazione degli studi giuridici sull’immigrazione aveva avviato una causa civile contro il Comune. Il Tribunale di Milano il 13 dicembre 2018 aveva riconosciuto l’operato discriminatorio e obbligato l’Amministrazione a rivedere il regolamento, decisione contro cui il Comune aveva fatto ricorso, poi rigettato.

Per Fulvio Curioni, candidato per Democrazia e Sussidiarietà, "le scritte apparse sui manifesti di Sara Casanova altro non sono che strascichi popolari ancora presenti nella comunità lodigiana. Noi, presenti a rafforzare il centro nel centrodestra, essendo cattolici, moderati e liberali, non possiamo fare finta di nulla o censurare la vox populi. Si è contestato al Comune una palese condotta discriminatoria".

In merito agli ulteriori cartelli strappati, Pietro Foroni ribadisce: "Mi fa specie che il centrosinistra non sappia o non possa prendere le distanze da questi antidemocratici dalla bandiera rossa. Non c’è un manifesto del centrosinistra che sia stato oggetto dello stesso trattamento. Ritengo che gli elettori e sostenitori del centrodestra abbiano sempre rispetto per l’avversario e per le sue idee, a differenza di quelli del centrosinistra, dove tuttora abitano ideologie ex sessantottine, da centri sociali, figli dell’ideologia comunista. Cosa faremo? Semplicemente, come sempre, andremo avanti con le nostre proposte. A testa alta".