Vaccinazioni, ora si va a pieno ritmo: solo uno su mille rifiuta AstraZeneca

Il coordinatore Tallarita: l’apertura alla nuova fascia d’età, tuttavia, non prevede aumenti di inoculazioni

Vaccinazione

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Lodi - «Le persone tra 50 e 59 anni che potranno prenotare la vaccinazione a partire da lunedì verranno inserite nelle agende che, attualmente, abbiamo aperte fino al 13 giugno. Il tetto raggiunto dei 3.500 vaccini al giorno è il massimo per una provincia come Lodi. E l’Ats ci manda un numero di dosi congruo alla nostra organizzazione. Non ne abbiamo in giacenza". Enrico Tallarita, direttore sanitario dell’Asst e coordinatore della campagna vaccinale per il Lodigiano, è chiaro: l’apertura alla nuova fascia d’età, benché ampia, non prevede aumenti di inoculazioni in una struttura organizzativa che, consolidatasi questa settimana, ora sta solo apportando solo migliorìe tecniche. In questi giorni, infatti, nell’hub di Lodi (2mila somministrazioni al giorno, il resto a Codogno e S.Angelo) sono stati aumentati i computer ed è stato allargato il box per preparare i vaccini; interventi anche sul parcheggio, che resta un po’ la nota dolente, mentre ora si lavora per il nuovo tendone di ingresso e per l’impianto di raffrescamento.

«Ormai i livelli organizzativi e strutturali raggiunti, grazie all’impegno di tutti, sono eccelsi - afferma Tallarita -. In 4 mesi siamo passati da 300 a 3300 vaccinazione al giorno: è stato faticoso ma i tre centri stanno funzionando in maniera ottimale". A Lodi, in questo momento, vengono somministrati tutti e tre i vaccini a disposizione: "Come quantità di dosi, oggi, Pfizer, Astrazeneca e Moderna si equivalgono - afferma -. A rifiutare Astrazeneca sono una media di 1,5 persone su mille per cui non c’è avanzo di magazzino". Di pari passo si è assestata anche la campagna domiciliare per gli ‘ultrafragili’, con medici di Ats (Usca), di Asst o Medici di base e infermieri: "Dovevamo raggiungere circa 2800 persone; abbiamo quasi finito: è in corso la seconda dose per circa 1900 persone; le altre si sono recate negli hub. Sono solo una 50ina quelle che non siamo ancora riusciti a rintracciare" - aggiunge Tallarita - . La fase più delicata e che richiede un po’ più di tempo è quella dell’anamnesi, sia per scegliere il vaccino più adatto, sia per stabilire i tempi di monitoraggio post somministrazione: per chi riferisce malattie allergiche con rischio lieve o moderato, il tempo di osservazione passa dai 15 a 60 minuti prima di lasciare l’hub. Nei casi di rischio elevato, di chi abbia già avuto reazioni anafilattiche precedenti, la vaccinazione viene riprogrammata nell’ambulatorio ospedaliero dove il livello di sicurezza è massimo. Le raccomandazioni di non presentarsi con largo anticipo, dato che bastano 15-20 minuti, e di compilare prima la modulistica hanno velocizzato le procedure".