Un arcobaleno di esperienze racconta il dramma dei migranti

Un gioco ideato dall’associazione “Mano a Mano” portato nelle scuole illustra agli studenti la vita di chi scappa da guerra e fame

Migration

Mustapha è egiziano, ha lasciato il suo paese in autostop e poi è salito su un aereo; Aziz ha attraversato il mare su un barcone; Rayhan è partito a piedi da molto lontano. Aya e Nesrin hanno riabbracciato il papà dopo molti anni, ma prima hanno incontrato dei lupi.

Mustapha, Aziz, Rayhan, Aya, Nesrin sono alcuni dei protagonisti del gioco MoviMenti, ideato dal progetto Mano a Mano che è stato portato come percorso didattico in 25 classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado del Lodigiano per parlare di accoglienza e integrazione. Ma questi personaggi sono anche delle persone vere, piccoli migranti che si sono lasciati alle spalle la loro terra per raggiungere l’Italia ed hanno condiviso la propria storia. Le 25 scuole, a cui il gioco è poi stato donato, erano a Casalpusterlengo, Codogno, Caselle Landi, Castelnuovo Bocca d’Adda, Orio Litta, Graffignana, Borghetto, Boffalora, Corte Palasio e Cervignano."Durante l’estate 2021 abbiamo organizzato i Summer Lab, una serie di incontri presso la biblioteca multiculturale Tuttoilmondo di Lodi. Durante i laboratori, abbiamo coinvolto i minori stranieri, alcuni non accompagnati, in iniziative interattive per scoprire il viaggio che ognuno di loro aveva fatto - spiega Ciro Vajro, project manager di Mano a Mano -. Anche se alcuni provenivano dalla stessa area geografica, ciascuno aveva fatto un viaggio diverso ed ogni storia era inevitabilmente un vissuto di nostalgia, dolore, speranza, assenza e in molti casi anche pericolo".

MoviMenti, promosso dalla cooperativa sociale Famiglia Nuova come ente capofila, Ufficio di Piano di Lodi e Fondazione Comunitaria, è stato realizzato grazie ad un illustratore volontario, Piraco, e alla creatività di Mano a Mano ed ha lo scopo di avvicinare gli studenti al tema della migrazione attraverso l’immedesimazione con i personaggi. Ascoltare il racconto di alcune esperienze ha fatto scaturire domande, dubbi e curiosità su personaggi coraggiosi, sulla loro famiglia, il bagaglio e i mezzi di trasporto utilizzati per arrivare in Italia. È stata forte la voglia di capire come i protagonisti sono riusciti ad affrontare viaggi lunghi e tortuosi, spesso da soli, e comprendere qualcosa in più delle complesse dinamiche migratorie.

"Da anni facciamo progetti per sensibilizzare gli alunni sul tema delle migrazioni forzate e da tempo collaboriamo con Mano a Mano, anche organizzando momenti di incontro tra gli allievi delle scuole e i ragazzi rifugiati e richiedenti asilo della ex Casa cantoniera di Castelnuovo - esordisce Elisa Bergonzoni, maestra dell’Ic Maleo di Castelnuovo Bocca d’Adda . - Questo gioco ha funzionato benissimo, perché le storie vere hanno generato empatia, hanno fatto capire ai bambini che nella vita di qualcuno succedono cose impensabili". Laura De Benedetti