Massacrata a coltellate a Lodi, fermato confessa: "Ammazzata per 20 euro"

L'uomo, un 42enne italiano disoccupato, ha spiegato di avere agito in seguito a un raptus d'ira perché gli era stato negato uno sconto su una prestazione sessuale

La casa di via Moro (Cavalleri)

La casa di via Moro (Cavalleri)

Lodi, 10 aprile 2017 - "Ha confessato di avere ucciso I.C.A., prostituta colombiana di 65 anni, a coltellate perché voleva uno sconto di 20 euro sui 50 concordati per la 'prestazione' non ritenendo la donna, con cui aveva già avuto rapporti 2 o 3 volte, bella come sul sito di appuntamenti". Domenico Chiaro, procuratore capo di Lodi, ha confermato oggi il fermo, avvenuto all'1.30 di stanotte, a soli 16 ore dal ritrovamento del cadavere, di M.D., 43 anni, di Lodi, sposato e con due figli di 7 e 10 anni, con l'accusa di omicidio pluriaggravato dai futili motivi e dalla crudeltà. L'uomo, infatti, disoccupato, assuntore di sostanze stupefacenti, ha ucciso la sua vittima sferrandogli "almeno 10 coltellate in varie parti del corpo, tra cui quelle ritenute mortali al torace", imbrattando di sangue il piccolo appartamento di via Moro 62 a Lodi dove la vittima, che risiedeva a Piacenza col figlio 30enne, esercitava la prostituzione. 

L'uomo attorno alle 5 del mattino ha telefonato a più squillo; è stata la colombiana ad accettare di vederlo. L'uomo, che vive in città con i genitori, è uscito di casa in pigiama e un giaccone senza maniche, portando con sè un "coltello da cucina, di quelli grossi che si usano per il taglio delle carni". Quando la donna ha rifiutato lo 'sconto' l'ha massacrata. Quindi ha abbandonato l'arma insaguinata, recuperata dalla Questura, in un'aiuola, mentre, stando alla confessione, avrebbe gettato il pigiama e le scarpe da tennis nell'Adda. L'uomo, che in passato era già stato denunciato dalla moglie, si trova ora in carcere a Lodi in vista dell'interrogatorio di garanzia davanti al Gip, che avrà luogo probabilmente domani.  "C'è grande sooddisfazione per la rapida risoluzione delle indagini, grazie alla squadra mobile della Questura (il capo della mobile, Alessandro Battista, il Questore, Giovanni Di Teodoro, ndr) che ha richiamato ieri tutto il personale in servizio; ma c'è anche sconcerto per la morte di una povera donna che faceva il suo lavoro, non illecito, e comunque non tale da giustificare una tale fine, per una somma così modesta" - ha concluso Chiaro.