Triulza, la frazione di Codogno divisa in due

La chiusura di un’arcata danneggiata da un mezzo a motore separa i residenti

 L’arcata di via Molinetto ancora danneggiata

L’arcata di via Molinetto ancora danneggiata

Codogno (Milano), 31 luglio 2019 - Triulza est e Triulza ovest. Tra il serio, l’arrabbiato e l’ironico, ormai chiamano così i residenti della frazione di Codogno la zona in cui vivono. Tutto parte un paio di mesi fa, quando un furgone per le consegne, e non un trattore a differenza di quanto supposto inizialmente, ha danneggiato l’arcata di via Molinetto: subito è scattata la chiusura del tratto, con la frazione quindi divisa a metà in attesa del ripristino che spetta al titolare dell’arcata danneggiata. A due mesi di distanza però i residenti ora chiedono risposte.

«Ci sono persone che per andare in chiesa devono prendere la macchina quando invece solitamente vanno a piedi – spiegano -. Lo stesso devono fare persone che solitamente vanno a lavorare in altro modo: è una situazione fantozziana. Mi chiedo poi chi abbia deciso di transennare e soprattutto perché, visto che in passato è già successo e potrebbe succedere ancora in futuro, questa volta invece i vigili sono arrivati sul posto e hanno sbarrato il passaggio sotto l’arco senza alcuna spiegazione».

La beffa poi è arrivata qualche giorno fa «quando la consigliera Luciano, delegata alle frazioni, ha posizionato sotto i cartelli d’ingresso di Triulza degli avvisi a grandezza A4 per annunciare che la strada era chiusa, quasi non si vedono. Fino ad ora siamo stati in silenzio, ma ora ne abbiamo abbastanza e vogliamo che la situazione venga risolta». L’amministrazione comunale sta seguendo l’evolversi della situazione, anche se il sindaco Francesco Passerini si dice stupito soprattutto di un aspetto.

«Se è già successo in passato, mi fa specie che non sia mai stata chiusa la strada – spiega -. La strada è ancora sbarrata molto semplicemente perché cadono ancora dei calcinacci ed è pericoloso passare. Capiamo il disagio e cercheremo di eliminare il prima possibile la problematica, ma non si poteva non intervenire». Passerini che poi sottolinea come, «la messa a norma non spetta a noi, altrimenti ci saremmo subito impegnati per riaprire il prima possibile. I controlli statici sono già stati assegnati, ora cercheremo di far svolgere le opere al proprietario a breve per chiudere la questione».