Trippa e benemerenze Lodi ritrova la sua festa

Appelli alla coesione sociale di sindaco e vescovo nella cripta del duomo. Fanfullino d’oro a Prina: col Festival della fotografia etica portiamo il mondo qui

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di Tiziano Troianello

È stata la festa del ritorno della distribuzione gratuita della trippa sotto i portici del Broletto, dopo che nel 2021 e nel 2022 l’iniziativa promossa dalla Pro loco era stata sospesa per la pandemia dovuta al Covid-19. Ma anche quella della “prima volta” del sindaco Andrea Furegato e del debutto delle aperture straordinarie dei “gioielli” della città per consentire visite guidate. Lodi ha celebrato ieri il suo patrono San Bassiano. Il programma si è aperto con la discesa dallo scalone di Palazzo Broletto del corteo delle autorità, con i figuranti in costume d’epoca e i ceri da donare alla chiesa. Quindi, nella cripta della cattedrale al cospetto delle reliquie del santo, il sindaco Furegato ha sottolineato che "la devozione nei confronti di San Bassiano ci esorta a preservare quelle attitudini che rendono una città e un territorio uniti". Quindi ha toccato i concetti di "appartenenza" e "identità", come strade verso "l’aspirazione a ricercare sintesi che rispettino le peculiarità di un quadro sociale articolato e sempre in mutamento". "Abbiamo bisogno – ha aggiunto – di rendere sempre più saldi i fattori di coesione tra le persone, inseguendo la qualità e il rinnovamento dei servizi, puntando sul coinvolgimento dei cittadini. E proprio guardando a San Bassiano, al modo in cui affrontò e visse il suo tempo, gravato di sfide cruciali, non dobbiamo spaventarci di fronte alla chiamata all’impegno nei confronti del prossimo". Furegato ha poi ricordato "la ricorrenza, nel 2022, del trentesimo anno dalla storica visita a Lodi di Giovanni Paolo II, di cui si sente ancora la forza ispiratrice che seppe trasmettere alla comunità locale".

Tra le urgenze del momento ha citato "il declino demografico, la crisi climatica, lo sconvolgimento delle relazioni tra Paesi, le nuove forme di povertà, il fenomeno dell’immigrazione, l’influenza sempre più accentuata della tecnologia nella nostra quotidianità e i cambiamenti del mondo del lavoro". "Sono convinto di poter dire – ha concluso – che Lodi è una città viva e responsabile, in cui le manifestazioni di disponibilità a cooperare per il bene comune sono numerose e quotidiane. L’esempio che il nostro patrono sa indicarci ancora oggi è proprio quello di riuscire a camminare insieme in mezzo alle difficoltà avendo a cuore il bene di tutti". Il vescovo Maurizio Malvestiti, dal canto suo subito dopo, ha rimarcato l’importanza della collaborazione tra le istituzioni. Poi, rivolgendosi direttamente al sindaco, ha detto "le affido i giovani della nostra comunità", una sorta di appello a un giovane che ha responsabilità per dei giovani in particolar modo in questo momento bisognosi di protezione. Da monsignor Malvestiti poi un pensiero anche agli anziani, sempre bisognosi di assistenza. Alle 10,30 poi ha preso il via il pontificale, presieduto dal vescovo di Como monsignor Oscar Cantoni. La chiesa era piena, ma non gremita. Intanto all’esterno, le persone nonostante il nevischio, si erano già disposte in coda fin da prima delle dieci, per ricevere la trippa. Sono state oltre 3mila le vaschette consegnate dai volontari della Pro loco. Tra tour tra le bancarelle di piazza della Vittoria (111 in tutto quest’anno) coi tradizionali “filson” (le collane di castagne) e ritrovi improvvisati di amici la giornata è proseguita in allegria. Alle 17 poi al teatro Alle Vigne sono state consegnate le benemerenze. Il Fanfullino d’Oro, premio assegnato dalla Familia Ludesana, è andato ad Alberto Prina, fondatore del Gruppo Fotografico Progetto Immagine, che ha creato il Festival della Fotografia Etica. "Grazie a tutti i fotografi del mondo - ha detto una volta ricevuto il riconoscimento – perché con loro abbiamo portato il mondo a Lodi. La fotografia è un linguaggio universale, che supera le barriere e parla a tutti. In 13 anni il Festival è cresciuto e tutti dobbiamo volergli bene".

Per quanto riguarda invece le onorificenze del Comune, la pergamena è stata consegnata al Museo dello Strumento Musicale Accademia d’Arti Gerundia, all’artista Filippo Caccamo per la sua attività a sostegno alle attività di Adica e Arcil (Associazione Gemellaggi Lodi), alla memoria di Giovanni Ghizzoni per il contributo in campo politico e amministrativo oltre che in associazioni di volontariato, alla memoria di Luciano Bertoli galantuomo della politica, a Vittorio Visigalli e Silvana Cassinetti, per la costante cura del Parco dei Sogni, in zona Revellino e a Francesca Polenghi, per mezzo secolo presenza essenziale nella casa di riposo “Santa Chiara” di Lodi. Medaglie d’oro invece ad Antonio Francesco Mazza, per l’opera appassionata e di alta qualità messa a disposizione della città come fotografo, suor Giuditta Orizio (alla memoria), per essere stata una colonna per l’ospedale di Lodi e Egidio Esposti, memoria storica del comitato provinciale di Lodi del Csi. Intanto in città si è aperto il dibattito affinchè in futuro la festa per San Bassiano si possa sviluppare su più giornate e non concentrata tutta in un solo giorno.