REDAZIONE LODI

Treviglio, violenze alle donne. Impennata col Covid

Dati in crescita durante la pandemia anche per i minorenni vittime di aggressioni

Un fenomeno in crescita, che ha fatto registrare impennate di segnalazioni nei periodi più duri della pandemia e del lockdown. Stiamo parlando dei casi riguardanti le donne maltrattate da mariti e compagni violenti. Dall’inizio dell’anno il numero del centro antiviolenza Sirio di Treviglio ha già ricevuto 46 contatti da altrettante vittime di violenze domestiche residenti nella Bassa Bergamasca (ambiti di Treviglio e Romano) e 15 al centro Penelope di San Pellegrino (area Valle Brembana). Vittime che l’emergenza sanitaria ha contribuito a far crescere: in tutto il 2020 i casi sono stati 206. "La rete antiviolenza ha registrato numeri simili tra il 2019 e il 2020 - spiega Cinzia Mancadori, responsabile del centro antiviolenza -, anche se i periodi più drammatici della pandemia hanno fatto registrare un aumento delle segnalazioni, acuitesi a maggio, quando sono emersi casi di violenza che si erano concentrati nel precedente lockdown. Quest’anno, inoltre, sono aumentati, e non era mai accaduto, i casi di violenza su minori avvenuti durante feste tra ragazzini: ne abbiamo registrati due qui nella Bassa Bergamasca e due in Valle Brembana. In questi casi ci arriva dalle forze dell’ordine la segnalazione e poi i ragazzi vengono accolti per una prima audizione protetta e, d’accordo con i genitori, possono seguire un iter specifico". Le sei “case rifugio” protette gestite da Sirio ospitano attualmente 6 donne e 11 bambini, tra cui tre sorelline tra i 6 e i 12 anni, così come sono tutti occupati i 9 posti della comunità per ragazzine minorenni vittime di abusi o maltrattamenti. "L’età dei minori vittime di abusi è drammaticamente crollata - sottolinea Dania Lera, presidente di Sirio -: siamo ben lontani dal risolvere il problema della violenza di genere, ma ogni giorno lavoriamo per questo obiettivo". M.A.