Lodi, aule universitarie piene: ipotesi tornelli per fermare gli “imbucati”

Caccia ai posti dove studiare

La sede di Veterinaria

La sede di Veterinaria

Lodi, 19 luglio 2019 - La discussione sul tema è appena iniziata e potrebbe concludersi solo nel 2020. L’Università degli Studi di Milano, nella sede della facoltà di Medicina veterinaria di Lodi, potrebbe diventare accessibile solo per studenti, docenti e ricercatori. L’idea infatti è quella di aggiungere dei tornelli per l’accesso alle aree dedicate allo studio e alle aule didattiche. Una soluzione che servirà a evitare il sovraffollamento negli spazi del nuovo campus universitario, che a ottobre scorso ha accolto i primi 800 studenti, e che nelle ultime settimane è stato preso d’assalto dagli studenti universitari lodigiani che hanno preferito restare in città per preparare la sessione estiva degli esami.

Il complesso universitario realizzato dall’archistar giapponese Kengo Kuma, è sicuramente più comodo da raggiungere in macchina e ha limiti meno stringenti di apertura e chiusura rispetto agli altri spazi per studiare che ci sono in città. Per questo, la facoltà, in accordo con i rappresentanti degli studenti, ha appena intrapreso una discussione per decidere se installare dei tornelli per evitare disagi per chi davvero frequenta la facoltà di medicina veterinaria. A preoccupare è soprattutto la carenza di aule studio in grado di accogliere centinaia di studenti lodigiani. Dal 15 luglio al 31 agosto la biblioteca Laudense in via Solferino è aperta ma solo dalle 8.30 alle 12.30 e sarà chiusa dal 12 al 17 agosto. Per il momento l’unica soluzione è la sala studio di Villa Braila, ma i posti sono limitati. Nell’edificio progettato da Kuma (20mila metri quadrati) invece gli spazi ci sono eccome. A oggi infatti viene utilizzato per metà. Intanto, è stato sbloccato un ricorso che aveva congelato la fornitura di materiale tecnologico e, di conseguenza, il trasloco dei dipartimenti di Biotecnologie da Milano. Il trasferimento avverrà per blocchi, a ottobre.