"Tir e mezzi agricoli ci soffocano" Paese tappezzato di striscioni

Protesta promossa dal sodalizio Vivambiente. I problemi: miasmi, smog. rumore e muri rovinati

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D’ADDA

Hanno tappezzato il paese con sei striscioni per dire no al passaggio dei tir e dei mezzi agricoli lungo il tratto urbano della provinciale 27: ieri mattina il blitz degli attivisti di Vivambiente, associazione nata nel 2002 per la valorizzazione e la salvaguardia del territorio, ha portato alla ribalta una questione annosa ma che, negli ultimi mesi, ha creato non pochi problemi agli abitanti del paese le cui case si affacciano proprio sulla strada “soffocata“ dai “bisonti“ da 40 tonnellate e trattori.

Miasmi, inquinamento, rumore, manti stradali che si degradano, muri delle case che si sbrecciano: sono solo alcune delle conseguenze che vengono poste all’attenzione degli enti preposti (Comune, Prefettura, Arpa, Ats, Provincia di Lodi) così come già ricordato in una missiva messa nero su bianco nel luglio scorso. Ieri, però, esasperati per una situazione che sembra non avere una soluzione, è scattata la mobilitazione. "In questo tratto di circa tre chilometri il transito di centinaia di mezzi agricoli e tir è spropositato per dimensione e portata delle nostre strade e infrastrutture. Lo ha detto anche il Prefetto – è il duro attacco dell’associazione presieduta da Fabiano Cabrini –. Un altro aspetto da non sottovalutare è che le case si deprezzano: alcune case sulla via principale vengono svendute alla cifra di 125 euro al metro quadro". La presa di posizione è sferzante e punta il dito contro "i fanghi che attraversano a suon di 50 tonnellate alla volta con i mezzi che li trasportano, mezzi agricoli che si fanno un baffo di ogni divieto perché con i loro quattro assi possono per adeguamento a “legge“ europea passare ovunque. Strade e marciapiedi in dissesto che non vengono riparati dalla società Sal per non disturbare il transito commerciale durante la stagione favorevole ai pomodori". Nel mirino anche la velocità dei mezzi che mette a repentaglio la sicurezza di pedoni e ciclisti e le molestie olfattive conseguenza del "passaggio ininterrotto con inizio alle 5,30 e con termine ben oltre le 20.30 che costringe a vivere con le finestre chiuse per non respirare i miasmi". Sotto accusa anche il peso dei camion che arreca danni alla rete fognaria e idrica. M.B.