Lodi, si rinnova la terapia intensiva: "Ora c’è alta tecnologia"

Il reparto trasferito nella ex sala parto durante lo “tsunami” del Covid è tornato nel luogo originario. Taglio del nastro con la vicepresidente Letizia Moratti

La vice presidente della Regione Letizia Moratti saluta i medici

La vice presidente della Regione Letizia Moratti saluta i medici

La Terapia Intensiva torna nel luogo originario dove il 20 febbraio del 2020 il coordinatore infermieristico Giorgio Milesi, insieme al personale medico, forzò il protocollo e riuscì ad individuare che la polmonite dell’allora 38enne Mattia Maestri, che dal quel momento divenne il “paziente uno“, era dovuta al Covid-19. Proprio Milesi ieri ha tagliato il nastro insieme alle autorità affiancato dalla dottoressa Simona Ravera, veterana del reparto presente quando nacque nel 2000 presso il presidio di Casalpusterlengo (poi trasferito nel 2004 a Codogno). Il reparto, però, dopo la prima diagnosi del virus, fu costretto a spostarsi in un’altra area ospedaliera (ex sala parto) ed è stato oggetto di una profonda ristrutturazione in seguito ad uno stanziamento regionale (854 mila euro).

Gli spazi totalmente rinnovati sono già funzionanti da qualche tempo (per un numero totale di 4 posti letto - di cui uno isolato - lo stesso numero a disposizione prima della pandemia) ma ieri si è tenuta la formale inaugurazione alla presenza dell’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, e dei rappresentanti delle autorità civili, presidente della Provincia Fabrizio Santantonio e sindaco Francesco Passerini in testa, e religiose. "Siamo ripartiti e farlo da qui ci riempie di orgoglio" ha detto Milesi prima della benedizione del parroco, monsignor Iginio Passerini.

Ad oggi nessuno è ricoverato in Terapia intensiva a Codogno per ragioni legate al Covid. "L’intero reparto e le aree accessorie sono state rinnovate in modo da garantire una configurazione degli spazi e dei percorsi interni più coerente e funzionale. È stata inoltre rivista e potenziata l’intera impiantistica del reparto in aggiunta alle rinnovate attrezzature sanitarie installate per ciascun posto di degenza – ha ribadito il direttore generale dell’Asst di Lodi, Salvatore Gioia –. Quando saranno terminati anche i lavori alla Terapia intensiva di Lodi, i due reparti saranno praticamente uguali con le stesse dotazioni".

Nel dettaglio, i lavori eseguiti, avviati il 15 febbraio 2021, hanno previsto la realizzazione di impianti di ventilazione e trattamento dell’aria oltre a tutte le apparecchiature per la gestione del paziente: pensili per ogni posto letto dotati di tutte le prese necessarie per l’alimentazione delle apparecchiature e lampada scialitica, cioè capaci di eliminare l’ombra, letti da degenza, sollevatore carrellato e uno cosiddetto a binario per agevolare la movimentazione dei pazienti da parte degli infermieri, un ecografo multidisciplinare dotato di sonda lineare, un elettrocardiografo, un defibrillatore per l’emergenza e infine ventilatori e monitor centralizzati per la gestione del paziente critico. "Gli ultimi due anni di pandemia hanno evidenziato l’importanza della Rianimazione – ha ribadito Letizia Moratti –. È fondamentale dunque poter essere un punto di riferimento sul territorio per situazioni di emergenza e cura. Ancor più importante è poterlo fare con il supporto, un vero e proprio valore aggiunto, di strumenti e macchinari ad alta tecnologia".