Tamponi, in coda al Maggiore di Lodi con il rischio Covid

In fila anche da altre province, ma resta il paradosso: qualcuno potrebbe essere infetto

Le persone attendono il proprio turno per poter effettuare il test all’ospedale

Le persone attendono il proprio turno per poter effettuare il test all’ospedale

Lodi, 22 ottobre 2020 - Code all’Ospedale Maggiore di Lodi dove si riversano utenti provenienti anche da Milano perché c’è la possibilità di effettuare il tampone senza necessità di prenotarsi. Ma in fila ad aspettare il proprio turno fuori dall’ingresso c’è chi vuole sottoporsi al test per sentirsi più sicuro a livello personale ma anche chi deve effettuare il tampone di controllo dopo aver avuto il Covid e, dunque, potrebbe essere ancora potenzialmente infetto, così come chi ha alcuni sintomi influenzali, non meglio diagnosticati. "Vengo da Milano - afferma Riccardo Lupi, arrivato in auto con la compagna e in coda, accanto agli altri, fuori dal Maggiore -. Ho avuto vicissitudini per 3 giorni per riuscire a fare il tampone e poi alla fine Ats mi ha detto che qui c’era posto senza intoppi. Ci sentiamo comunque un po’ abbandonati. Il primo tampone era positivo: io ho fatto una quarantena di 16 giorni, lei di 20. Ora dobbiamo sottoporci al test di controllo, sperando di poter tornare alla nostra vita".

«Sono di Melegnano, volevo fare un tampone di controllo, per sentirmi sicura, e, cercando online, ho trovato la disponibilità al test a pagamento negli ospedali di San Donato e di Lodi - spiega Dora Marrazzo -. Ma qui al Maggiore di Lodi è più comodo, basta presentarsi tra le ore 11 e le 15, senza prenotare: un po’ di fila, poi pago al Cup e lo faccio subito". La coda non distingue tra chi arriva per libera scelta e chi, invece, ha un appuntamento: in ogni caso l’addetto alla sicurezza fa entrare le persone a gruppi di una decina alla volta.

«Io e mio figlio dobbiamo fare un “tampone di sorveglianza“ per poter poi fare una visita a Milano - racconta Anna Bacchiocchi, di Somaglia -. Ho appuntamento alla 12.30 ma, anche se ho mostrato il foglio, mi è stato chiesto di restare in fila. Per fortuna siamo venuti in anticipo". "Ero già risultato negativo allo screening comunale, un’ottima iniziativa, realizzata con un buon servizio - afferma Stefano Dalceri, lodigiano -. Dieci giorni fa ho cenato con una persona poi risultata positiva al Covid e, per coscienza civile e sociale, benché non abbia sintomi, ho deciso di sottopormi al tampone a pagamento. Il costo è di 75 euro, ma io ringrazio che ci sia il servizio. Con i numeri che si sentono la sera al tg, è meglio fare un test di controllo, anche se c’è un costo da sostenere".

Da Milano anche un gruppo di lavoratori la cui azienda opera a Lodi: "E’ un controllo preventivo, siamo venuti in macchina", hanno spiegato. C’è chi poi viene da S.Angelo "con raffreddore e tosse" e si mette in fila mezz’ora "per fare il tampone per sicurezza", pur non sapendo ancora il costo. E chi ha fretta di sapere se ha contratto il virus: "Negli ospedali di Milano ci volevano minimo 6 giorni; invece qui a Lodi ho trovato subito posto".