
Il sopralluogo dell'amministrazione di Lodi al Palacastellotti
Lodi, 9 settembre 2020 - Ora al centro del parquet di legno su cui gioca la squadra di hockey dell’Amatori Wasken BoyS troneggiano lo stemma e la scritta “Città di Lodi“. È il segno di una Giunta che ha lavorato per rimettere a norma il PalaCastellotti, per ridare dignità alla formazione lodigiana che gioca in serie A1 (ha vinto 3 scudetti, ndr) e che a Lodi vanta un pubblico di migliaia di fedelissimi, col sogno di tornare ad usare il palazzetto come negli anni ‘90, quando vennero a Lodi artisti del calibro di Gianni Morandi e Cristina D’Avena (e al palazzetto giocava la pallavolo femminile serie A2). Oggi, però, che le certificazioni sono in dirittura d’arrivo, a mettere in difficoltà proprio la prima squadra di hockey ci sono le norme anti-pandemia.
«A differenza della maggior parte delle altre formazioni, l’Amatori Wasken (una novantina di atleti tra prima squadra e vivaio, ndr) trae il 40% del proprio budget dagli incassi del pubblico», spiega il dirigente Amatori Claudio Gazzola. Il palazzetto, la cui capienza in deroga è di 1.700 posti, di cui 250 riservati al settore ospiti, e che ha spesso registrato il tutto esaurito, ora deve fare i conti con le misure anti Covid-19.
«Abbiamo giocato l’ultima partita il 16 febbraio - rimarca Gazzola - da allora non abbiamo incassato più un euro. Le regole per il distanziamento fino al 30 settembre prevedono fino a 200 spettatori, se garantito il distanziamento; ma la Regione può autorizzare deroghe e in molti eventi sportivi è stato autorizzato il 25% degli accessi totali, che per noi equivarebbe a 3-400 posti. Ci piacerebbe garantire come minimo la possibilità di abbonarsi alle 450 persone che già erano tesserate la scorsa stagione ma, al momento, non abbiamo ancora potuto aprire la campagna. Non è solo una questione economica: quella dell’hockey a Lodi è una comunità che crea aggregazione sociale. Gli sponsor principali ci sono rimasti accanto, ma c’è qualche preoccupazione sui più piccoli, quelli che mettono gli striscioni: abbiamo bisogno di entrate fresche. Comunque ripartiamo con entusiasmo e fiducia, la squadra morde il freno».
La stagione ripartirà il 10 ottobre: «In campionato - conclude il dirigente - non è pensabile non utilizzare docce e spogliatoi, come avviene ora: ma qui ci sono doppi spogliatoi, ciascuno con tre stanze, per giocatori e arbitro: entro il 15 settembre predisporremo il piano di sicurezza per l’utilizzo degli spazi da sottoporre al Comune». La sindaca Sara Casanova, infatti, dovrà firmare l’uso in deroga del palazzetto fino a fine anno: «Per la messa a norma anticendio e degli impianti abbiamo già speso una prima tranche di 400 mila euro, una seconda di 100 mila e ora la terza di 300 mila euro che riguarda la resistenza al fuoco della parte esterna del parquet, terminata quest’estate. E finalmente abbiamo aggiunto il simbolo di Lodi. Ora è in corso di affidamento il collaudo dei lavori svolti: spero di avere le certificazioni chiuse entro fine anno».
«Coloreremo di giallorosso tutta la parete - sottolinea il vicesindaco Lorenzo Maggi, ricordando che il palazzetto è usato anche da altre società (Roller Lodi, squadra composta da una quindicina di hockeysti senior che milita in serie B, Pattinaggio artistico, con 120 atlete e lo Skating Club Lodi, con 70, ndr) -. L’anno prossimo, però, vorremmo tornare ad usare il PalaCastellotti anche per spettacoli e concerti». «Una città si misura anche dagli impiant sportivi - conclude Gigi Bisleri, presidente della Wasken Boys, plaudendo al palazzetto rimesso quasi a nuovo -. Insieme, Comune e Wasken-Amatori possono fare ancora di più».