Stazione dei treni da riqualificare Rfi conferma il sì, ma solo dal 2026

Casalpusterlengo, i pendolari ribadiscono anche l’esigenza di fermate straordinarie in caso di soppressioni

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di Mario Borra

Cadenza oraria dei treni adeguata alle esigenze del trasporto pubblico locale, manutenzioni sufficienti per scongiurare soppressioni di convogli, fermate “compensative“ per coprire “buchi“ in certe fasce, fermate straordinarie per poter arrivare in tempo al lavoro o a scuola, pulizia delle stazioni (Orio Litta e Ospedaletto sono da verificare), certezza sui tempi e le modalità circa i lavori di riqualificazione della stazione di Casalpusterlengo. Sono questi i principali nodi messi nero su bianco, alcuni giorni fa, all’interno del tavolo allargato alla presenza del Comune di Casale, dei rappresentanti delle istituzioni ferroviarie (Rfi, Trenord, Fsi) e Regione Lombardia.

Per quanto riguarda i lavori allo scalo, già annunciati più volte negli incontri e sopralluoghi, è stato ribadito che Casale è inserita tra le 620 stazioni a livello nazionale da ristrutturare completamente, nel contesto di un miglioramento dell’accessibilità interna, della qualità e sicurezza degli spazi soprattutto per l’adeguamento delle banchine e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Ma, da quanto si evince dal resoconto del summit, l’intervento di riqualificazione ad oggi è pianificato dal 2026 (tra quattro anni) con la previsione dello sviluppo della progettazione nel 2024. Il Comune ha inoltre chiesto di verificare le condizioni del ponte ferroviario (sottopasso per Terranova dei Passerini) anche alla luce del lavoro di ristrutturazione effettuato sul budello sotto i binari che collega via Crema con la zona produttiva Lever. Su tutta la raffica di richieste sollevata dall’amministrazione municipale, è stato risposto che le manutenzioni vengono effettuate regolarmente ma che gli impianti di climatizzazione, su treni vecchi anche di 50 anni, sopportano temperatura fino a 34 gradi, segno che la “colpa“ dei guasti è da attribuire al caldo record di queste settimane. Per le cadenze degli orari sulla Piacenza-Lodi- Milano queste ultime "sono corrette prevedendo infatti due treni all’ora più un convoglio da Bologna".

Ieri mattina inoltre, in piazza XX Settembre a Codogno, anche la sezione locale del Pd ha messo al centro del dibattito la questione scottante dei pendolari cercando di effettuare un sondaggio per capire le criticità (nessuno però è passato sotto il gazebo). "Purtroppo, da Codogno e dai comuni della Bassa, raggiungere il capoluogo lombardo è una lotta quotidiana – hanno sapere dalla segreteria – tra treni soppressi, ritardi, vagoni strapieni: sono i saluti di buongiorno e buonasera che Trenord tutti i giorni non ci fa mancare. L’esperimento Trenord, in dieci anni, è stato fallimentare e così non si può andare avanti. Ormai i comitati organizzati dai pendolari dell’hinterland milanese superano il numero di trenta. Quotidianamente i social sono intasati da proteste corredate da fotografie. Il Pd codognese sta preparando iniziative di sensibilizzazione: un incontro pubblico si terrà con il consigliere regionale Matteo Piloni il 14 settembre".