Codogno, alla Fondazione Opere Pie arriva la stanza degli abbracci

Permette agli anziani di tornare a stringere la mani dei parenti e consente abbracci, protetti da sottili teli in pvc e appositi guanti

Mani strette grazie alle protezioni

Mani strette grazie alle protezioni

Codogno (Lodi), 14 febbraio 2021- Svolti i primi incontri protetti nella stanza degli abbracci della Fondazione Opere Pie di Codogno, tanta la commozione nel sentirsi vicini, a un anno dalla scoperta, proprio in città, del paziente 1 Covid.

Presentato a dicembre, il tunnel che permette agli anziani di tornare a stringere la mani dei parenti e consente abbracci, protetti da sottili teli in pvc e appositi guanti, è stato sperimentato proprio nei giorni a ridosso di San Valentino. La festa dell'amore ha quindi ridato, per adesso alle prime 10 persone, la possibilità del contatto umano che gli era stato negato a tutela. La Fondazione, appena possibile, aveva organizzato incontri di ospiti e familiari che, però, erano separati da una vetrata. Ma se già questa opportunità, così come videochiamate su tablet e maxi schermi, avevano portato felicità, l'idea del tunnel, riscaldato e illuminato, in cui essere veramente vicini, è stata vincente. Lascia il sapore della speranza di mani intrecciate che guardano unite a un futuro migliore.

Gli anziani, seguiti psicologicamente in un lungo anno di separazione, privati dei loro affetti, hanno dovuto abituarsi a vedere soltanto occhi di volti nascosti da mascherine, sostituire la confortevole presenza dei congiunti con fredda tecnologia. La stanza degli abbracci è una sorta di riscatto che, tra l'altro, sta rasserena molto anche gli stessi operatori della casa di riposo. Professionisti reduci da un anno infernale in cui hanno dovuto mettere in campo tutta la professionalità, ma anche l'umanità possibili, per mitigare il terribile dolore della separazione.