Cammino di San Colombano, da Chiavenna al Piacentino sul sentiero della fede

A piedi sulle orme del Santo protettore dell’unità d’Europa

Pellegrini sulla Via Francigena

Pellegrini sulla Via Francigena

San Colombano (Lodi), 13 maggio 2018 - Sulle orme del Santo protettore dell’unità d’Europa. San Colombano è stata una delle figure spirituali e culturali più influenti del Medioevo. Nato a Navan, nel Leinster (Irlanda centro-orientale) nel 540 D.C., decise di intraprendere un lungo viaggio insieme a 12 discepoli, di cui il più conosciuto è San Gallo. Per oltre 30 anni il gruppo di monaci viaggiarono attraverso l’Europa, fondando comunità e monasteri in quei territori che sarebbero divenuti sette moderni stati europei: Irlanda, Gran Bretagna, Francia, Germania, Svizzera, Austria e Italia.

Il monaco irlandese fu il primo, in un suo scritto, a esprimere il concetto di Europa come singola entità, unita dalle comuni radici cristiane e che superava le individuali barriere etniche e culturali. Da qui è nato il Cammino di San Colombano, il progetto realizzato dall’Associazione europea del Cammino di San Colombano. L’itinerario italiano è di 305 chilometri e collega la Valtellina a Bobbio, nell’appennino piacentino. Da Chiavenna, il Cammino costeggia il lato orientale del lago di Como e prosegue fino a Lecco. Nel tragitto sono tante le bellezze paesaggistiche che i pellegrini potranno attraversare, intrecciandosi in alcuni punti con il Sentiero del Viandante, altro straordinario percorso. Da Lecco poi l’itinerario segue le correnti del fiume Adda, attraverso Olginate e Brivio sino a raggiungere l’area del Milanese. A Milano, alla basilica di Sant’Eustorgio, si trova una delle tappe più importanti del viaggio che San Colombano intraprese più di 1400 anni fa.

Una tappa veloce a Melegnano, poi il passaggio nel Lodigiano, a Lodi Vecchio, dove si trova la storica basilica di San Bassiano. Il Cammino prosegue verso Sant’Angelo Lodigiano (tappa utile per rendere omaggio a Santa Francesca Cabrini). I pellegrini poi potranno riprendere il passo fino a giungere a San Colombano che, agli inizi del Novecento, diede i natali a don Carlo Gnocchi, sacerdote, educatore e scrittore italiano, venerato come beato dalla Chiesa cattolica. Proseguendo nel Cammino si raggiunge finalmente Bobbio, dove San Colombano fondò nel 615 l’ultima Abbazia e morì a 73 anni.

«Il progetto è in fase di realizzazione da anni - spiega il segretario generale dell’Associazione, Mauro Steffenini, che è anche consigliere delegato all’Istruzione di San Colombano al Lambro -. Il cammino di San Colombano riesce a unire sette nazioni europee. È un percorso straordinario, ricco di storia, ma anche di spiritualità». Ieri sono partiti i primi pellegrini: da Milano un gruppo di dieci persone ha intrapreso a piedi e in bici il primo tratto del Cammino, circa 60 chilometri, fino alla tappa a San Colombano. «Siamo solo all’inizio per quanto riguarda la notorietà - dice Steffenini -. Il Cammino di San Colombano ha tutto per diventare come quello più famoso di Santiago di Campostela. I pellegrini possono già accreditarsi. Stiamo lavorando al progetto da tempo. Il 2019 sarà l’anno deciso per promuovere il progetto».