Segnati dalla didattica a distanza "L’esame-colloquio ci è piaciuto"

Codogno, per i frequentanti del liceo Novello domande articolate. "Siamo stanchi, ma soddisfatti"

di Mario Borra

La maturità “anomala“ di quest’anno non ha scalfito le ansie, le paure ed anche le gioie e la spensieratazza dei ragazzi che ieri hanno iniziato, in numero contingentato, il maxi esame di fine anno, in pratica un unico colloquio “rinforzato“ della durata di circa un’ora che, in tempo di Covid, ha sostituito (era così anche l’anno scorso) il tradizionale esame con scritti ed orali.

I ragazzi si sono adattati di nuovo, dopo l’anno scorso quando la prima ondata della pandemia da Coronavirus sconvolse le loro vite: l’esame in sè non ha particolarmente cambiato il loro approccio didattico, semmai è stato il ricorso a singhiozzo della didattica a distanza intervallato con le lezioni in presenza ad incidere parecchio in senso negativo. "Io ho preferito come è stato impostato l’esame quest’anno, non mi ha creato problemi, anzi... – ha spiegato Clara Cazzulani, 19enne codognese del Liceo Novello, una delle prime a sedersi davanti alla commissione d’esame ieri mattina –. È stata una prova molto articolata con diversi approcci metodologici e la possibilità di sviluppare diversi temi. È stato molto stimolante. Semmai il ricorso alla Dad è stato pesante: l’alternanza alla presenza a scuola è stata difficile da gestire". Attorno alle 11 è uscita dal plesso di viale Papa Giovanni XXIII, Petra Aurora, 19enne di Casalpusterlengo. Il suo volto era sorridente, ma provato. "Sono stanca anche se soddisfatta" ha sottolineato subito come se dovesse tirare il fiato dopo un’ora di full immersion.

Prima di andare ad abbracciare le amiche che l’aspettavano, la giovane maturanda del liceo classico ha testimoniato che "è stato positivo avere una commissione composta da insegnanti del proprio istituto che ci conoscevano e ci hanno messo a nostro agio". La maturità così concepita è stato un giusto compromesso poichè "era impensabile poter ricorrere agli scritti “canonici“ quando in pratica da due anni non si facevano traduzioni di latino e greco". Anche per lei è stato molto difficile questo anno scolastico che si chiude vista la "forte alternanza tra Dad e scuola in presenza che ha inciso parecchio a livello psicologico".

"Sono molto tranquillo, forse sono stato un po’ agitato alla vigilia, ma è andata bene – ha ribadito invece Matteo Fois, 20enne di Codogno, all’uscita dall’istituto per ragionieri Calamandrei di piazza della Repubblica – I professori avevano un po’ di timore che gli esami potessero in qualche modo essere stati influenzati dal periodo duro che abbiamo passato. Io sono riuscito ad affrontare tutto al meglio, cercando di minimizzare i problemi".