Scambio di fucile a caccia tra due fratelli: multa di 1.300 euro

Funziona il controllo delle Guardie Wwf. A Corno Giovine. ucciso uno storno

Caccia nel Lodigiano, c’è ancora chi non rispetta le regole. A lanciare l’allarme è Alberto Giani, coordinatore del nucleo delle guardie Wwf Lodi di Lodi. "Ringrazio la polizia provinciale, che stabilisce i nostri ordini di servizio e i carabinieri forestali di Lodi perché, ancora una volta, durante uno dei nostri servizi di ispezione del territorio, ci hanno subito supportati, intervenendo nell’immediato – afferma il volontario –. L’obiettivo è cercare di ridurre, il più possibile, la trasgressione di regole venatorie preziose per la salvaguardia degli esemplari". Sabato, a Casaletto Lodigiano, durante un servizio delle guardie volontarie del Wwf, sono stati controllati due fratelli che si scambiavano il fucile di uno di loro. Arma che era regolarmente denunciata. "Ma, se un fratello era in regola, l’altro non avrebbe potuto sparare" chiarisce l’esperto. Dato che i due uomini, del Bresciano, sparavano però entrambi, sono stati allertati la polizia provinciale e i carabinieri forestali, che hanno prontamente collaborato e formalizzato la denuncia dell’uomo sprovvisto dei documenti necessari. Risponderà a piede libero per porto abusivo di arma. Gli è stato fatto anche un verbale amministrativo per la violazione di norme in materia di caccia. Per praticare l’attività venatoria, occorrono infatti il pagamento delle concessioni governative e regionali, che mancava, una assicurazione e l’iscrizione all’ambito territoriale di caccia, a propria volta assenti.

In totale le sanzioni ammontano a 1.300 euro. I due uomini, inoltre, avevano con sé alcune prede, che sono state controllate. "Ma erano specie cacciabili e non ci sono quindi stati ulteriori provvedimenti – aggiunge Giani –. Avevano preso allodole entro i termini consentiti dalla legge. Trattandosi di specie a rischio, infatti, la normativa regionale prevede la possibilità di uccidere 10 capi al massimo a giornata e 50 capi nella stagione venatoria. Al proprietario però è stato infine sequestrato il fucile". Invece, una settimana prima, a Corno Giovine, sempre il Wwf aveva dato direttamente notizia di reato alla Procura: "Siamo intervenuti perché un cacciatore aveva sparato a uno storno, specie protetta di cui è sempre vietato l’abbattimento". Pagherà inoltre 308 euro di sanzione amministrativa per non aver segnato correttamente, sul tesserino venatorio, le prede.

Paola Arensi