San Colombano, al via la vendemmia: "Annata magra, ma buona qualità"

La siccità e il gran caldo hanno ridotto del 30% la produzione: anticipata di una settimana la raccolta delle prime uve

Diego Bassi, presidente del Consorzio volontari vini doc di San Colombano

Diego Bassi, presidente del Consorzio volontari vini doc di San Colombano

San Colombano (Lodi) - Quantità in calo, qualità costante. Diego Bassi, presidente del Consorzio volontari vini doc di San Colombano (che oggi conta 9 aziende, di cui 8 del paese e una di Miradolo Terme, nel Pavese), racconta la vendemmia 2022.

Solo a metà luglio le ansie per la produzione dell’unico vino doc della provincia di Milano erano molte. La siccità ha fatto anticipare la vendemmia per le basi dello spumante. Generalmente questo tipo d’uva, infatti, viene raccolto prima di Ferragosto ma, quest’anno, per il gran caldo, onde evitare stress per le piante, la vendemmia è stata anticipata di una settimana (pinot nero e chardonnay).

Le prime uve non devono essere infatti completamente mature (per preservarne l’acidità). Oggi Bassi, più ottimista, annuncia un’annata "con vino di scarsa quantità, almeno il 25 o 30% in meno, senza esagerare, ma, comunque, soprattutto grazie agli ultimi temporali, di buona qualità".

L’auspicio è che piova ancora due notti per arrivare a maturazione ottimale. "La Malvasia è quasi pronta. E in generale, tutta la bianca. Mentre per le uve rosse occorrerà ancora tempo. Probabilmente vendemmieremo i primi di settembre, anticipando in caso di pioggia. Se restano in pianta ancora un po’, comunque, guadagnano in zuccheri e la qualità è migliore" ha sottolineato l’esperto. A luglio la scarsità d’acqua stava mettendo in ginocchio le campagne di pianura, ma anche le viti non se la passavano bene. "La carenza d’acqua causa stress alla vite – ribadisce Bassi –. Ma al tempo stesso è una pianta molto resistente".

Chi ha la possibilità di irrigare con acqua di pozzi o acqua potabile, tampona la situazione. Per gli altri andare avanti è più complicato. Gli acini quest’anno sono piccoli. Ma un buon vino è fatto di un buon equilibrio di elementi che lo compongono, la dimensione non conta.

Da anni si parla di realizzare bacini con pompe in collina, ma piove poco anche in inverno e quindi gli impianti rischierebbero di non essere sfruttati. Vedere le viti in stress idrico, per un viticoltore, è tragico.

Si cerca di aiutarle con acqua, concimi fogliari che aiutano il processo vegetativo e vengono spruzzati sulle foglie. Sono prodotti che solitamente si danno al terreno, ma senza umidità, la radice non riesce a prelevarli. Nei fondovalle collinari, dove c’è più umidità, l’uva di San Colombano è sempre stata bellissima nonostante il caldo. Ma sulle cime, dove solitamente si fanno prodotti di più alta qualità, la siccità di luglio è stata vissuta come un grande pericolo che, oggi, per fortuna, sembra scongiurato.