Lodi, il regista Sclafani: "Il mio nuovo film è pronto, ma il Covid ha bloccato tutto"

Il virus ha colpito anche il mondo del cinema. Il 26enne dalla California pensa sempre alla sua famiglia: "Ho voglia di tornare presto"

Salvatore Sclafani alla cinepresa

Salvatore Sclafani alla cinepresa

Lodi, 9 maggio 2020  - Lodigiano d’adozione realizza cortometraggi senza copione sulle orme di Fellini, ma le sue fatiche cinematografiche vengono bloccate dal Covid 19 proprio mentre si trova in California.  E’ la storia recente del giovane regista Salvatore Sclafani di 26 anni, impegnato nel settore da quando aveva 14 anni e che, in procinto di distribuire un proprio film ispirato a Fellini, è stato bloccato dall’emergenza sanitaria.

L’artista vive a Los Angeles. Il cuore però è in Italia, dove svolge una parte del suo lavoro con la casa di produzione cinematografica First Child (fondata con l'attrice Paola Piccioli). Lì vivono anche i  genitori, che gestiscono il ristorante pizzeria 'Il pirata' di Lodi. “Non li vedo da circa un anno e così le mie sorelle – spiega l’interessato, che si era trasferito 10 anni prima nel Capoluogo di provincia con i congiunti - Purtroppo questa situazione ha bloccato la mia vita lavorativa in Italia,  ma anche quella personale. Non poter tornare è stato difficile anche se, per fortuna, grazie alla tecnologia e in attesa di tornare a Lodi dai  familiari, ci teniamo comunque in stretto contatto”.

Il film pronto per la distribuzione si intitola 'Il Talento' e racconta le vicissitudini di Fabrizio Taormina, giovane scrittore siciliano. Personaggio interpretato da Domenico Cangialosi e che  per il film ha assunto anche le vesti di costumista insieme a Francesca Palma. Una volta trasferitosi a Roma, Taormina diventa l’apprendista di Eugenio Vassallo, un famoso scrittore Argentino, che in realtà fa del giovane talentuoso, il suo “Ghost Write”. 

Una scena del film 'Il talento'
Una scena del film 'Il talento'

Intrigante e ricco di personalità,  oggi il film deve appunto fare i conti con le limitazioni Covid-19, “che hanno colpito duramente anche il mondo del cinema” lamenta l’autore. Poi il dettaglio “la tradizionale distribuzione sarà  necessariamente sostituita da una serie di iniziative sui canali social (soprattutto Facebook e Instagram)  e dal sostegno di alcuni personaggi di spicco ancora top secret – chiarisce-. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i più importanti produttori e le principali realtà del settore cinematografico. Tutto  per delineare una nuova strada che possa dar voce a “Il talento” e a tante altre pellicole che stanno attraversando le stesse difficoltà”.

Il regista ha dovuto rimandare anche un altro appuntamento importante. Si tratta della partecipazione al Cortinametraggio, dove il il suo capolavoro 'Don Gino' era arrivato in finale. La caratteristica principale de 'Il talento' è quella di non avere, a monte, nessun copione. “Come il grande regista, che non amava vincolarsi a qualcosa di precostituito, Sclafani e Domenico Cangialosi, suo co-sceneggiatore e attore protagonista, hanno voluto costruire il film in itinere, coinvolgendo anche gli attori e raccogliendo i loro suggerimenti. 

Opera testamento della caparbietà di un gruppo di artisti  -vribadisce la socia di First Child Paola Piccioli, da Los Angeles- Sodalizio che si è riunito per dare vita ad un atto di rivoluzione creativa con un budget limato. E sono fiera del piccolo miracolo ottenuto”. Attraverso il filmato si tratta un tema quanto mai attuale “Quale prezzo si è  disposti a pagare per il successo, che può corrompere anche i cuori più puri?”. Per via del Covid, però, la risposta a questa domanda retorica potrebbe purtroppo tardare.