Rivoluzione in centro: viale Dante da ieri è a doppio senso

Lodi, primo cambio di viabilità sui giardini del Passeggio

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di Laura De Benedetti

Spento il primo semaforo, la rivoluzione viabilistica lungo il Passeggio esterno ha avuto inizio ieri mattina con la creazione della prima rotatoria provvisoria, in new yersey di plastica, all’incrocio tra via Vignati e viale Dante. Oggi invece c’è in programma la creazione della seconda rotonda in piazzale Medaglie d’Oro, uno degli snodi nevralgici, e con maggiore attesa ai semafori, del centro città. Interventi che comportano molti cambiamenti e anche qualche rinuncia. Viale Dante, ad esempio, da ieri è a doppio senso di marcia: si può andare dal centro verso la stazione e svoltare in entrambe le direzioni.

Ma tutti i posti auto al momento sono stati eliminati e sostituiti dalle fermate provvisorie dei bus: per riaverli, gli automobilisti dovranno attendere l’ampliamento del terminal, attualmente solo progettato tra le opere di compensazione dell’arrivo di Esselunga.

La Polizia locale ieri è stata presente per garantire gli attraversamenti: la segnaletica orizzontale, e la posa di quella verticale, sono state ultimate nel pomeriggio. Le strisce pedonali sono state tutte disegnate in posizione arretrata rispetto all’ex incrocio: gli utenti dovranno fare qualche passo in più. Di fronte alla scuola Cazzulani, è stato tagliato un pezzo di siepe per garantire l’approdo al marciapiede, lato Giardini: l’ultimo intervento sarà proprio quello di rialzare la sede stradale per raggiungere la quota pedonale.

Con la rotatoria che si porta via parte del piazzale davanti al Monumento alla Liberazione, invece, domani non solo verrà spento il semaforo che grava sulla principale arteria di attraversamento del centro (da via Venti Settembre al sottopasso di via San Colombano), rendendo il traffico più fluido, ma verranno anche invertiti i sensi di marcia nelle vie Dall’Oro e Biancardi. Sulla rivoluzione viabilistica pende però la sentenza di merito, attesa per oggi, del ricorso contro il Piano Esselunga nell’area ex Consorzio Agrario che aveva già provocato un primo stop ai lavori.