Riccio e passerotto feriti ma istituzioni latitanti: salvataggio e protesta dei volontari

I trovatelli sono infine stati accolti nel centro specializzato di Vanzago

La consegna del riccio a un operatore del centro animali selvatici di Vanzago

La consegna del riccio a un operatore del centro animali selvatici di Vanzago

Codogno (Lodi), 18 ottobre 2020 - Animali selvatici feriti, istituzioni assenti. Gli amanti degli animali lodigiani si mettono sulle barricate per sensibilizzare

Ancora una volta un lodigiano ha dimostrato cuore e senso civico, salvando un animale selvatico ferito. Ma, come a inizio ottobre, quando è stato salvato un riccio neonato a Somaglia, vicino all'area di sosta dell'autostrada del sole, nel territorio non sono state trovate istituzioni disponibili a soccorrere la bestiola. Trattandosi di animali autoctoni, infatti, secondo la legge non sono 'specie meritevoli di essere protette'. Tradotto, nessuno ci investe un euro. Alla fine però, almeno questa volta, ha vinto il cuore.

L'intervento della donna di Codogno C. S. e del generoso marito A. F., che, appena tornato dal lavoro, ha aiutato la consorte ormai desolata per la situazione del passerotto ferito scoperto nel proprio prato, ha rasserenato anche la gattara somagliese Virginia Bescapè. Una volontaria che, in assenza di alternativa per il riccio trovatello, aveva ancora con l'animale a casa. Sono stati infatti accompagnati entrambi fuori provincia in un posto speciale che, invece, accoglie proprio tutti. 'Abbiamo provato a chiamare le istituzioni provinciali competenti per gli animali selvatici ma, dopo numeri di telefono sbagliati e siti inutili trovati on line, nessuno ci ha aiutati e abbiamo dovuto muoverci a spese nostre e della volontaria di Somaglia. Altrimenti i due animali selvatici non avrebbero trovato aiuto. Ma le istituzioni non possono essere latitanti!' si sfogano i coniugi.

Bescapé infatti aveva dovuto pagare di tasca propria visita veterinaria, prime cure e mantenimento del riccio Ercolino. Poi l'appello alla ricerca di una staffetta che lo accompagnasse al Centro anomali selvatici di Vanzago, dove la famiglia di Codogno, alla fine, ha affidato sia il passerotto trovato nel proprio giardino, che presentava una paralisi importante, che Ercolino, per fortuna ora più in forze. Quest'ultimo ha quindi avuto una seconda possibilità, entusiasta di essere stato accolto in un bosco immenso. Insomma, in questo caso, grazie a buone persone che avevano i mezzi per attivarsi, c'è stato il lieto fine. Gli animalisti sempre in campo per aiutare esseri più fragili hanno trovato due angeli staffetta. I coniugi però non ci stanno: ’Non è così che dovrebbe funzionare, in una situazione simile, trovandosi in queste difficoltà, molti desisterebbero, lasciando morire poveri animali indifesi. Invece serve tutelare e rafforzare il senso civico. Altrimenti che mondo lasceremo ai nostri figli e nipoti se non potremo nemmeno insegnargli a salvare vite?!' concludono amareggiati. Paola Arensi