La piscina Ferrabini resterà sbarrata: il commissario spegne tutte le speranze

Palazzo Broletto non presenterà, infatti, domanda di accesso ai fondi del programma governativo ‘Sport Missione Comune’

Il commissario prefettizio Mariano Savastano, 52 anni, si è insediato a Palazzo Broletto da agosto (Cavalleri)

Il commissario prefettizio Mariano Savastano, 52 anni, si è insediato a Palazzo Broletto da agosto (Cavalleri)

Lodi, 29 novembre 2016 - La piscina Ferrabini resterà chiusa: palazzo Broletto non presenterà, infatti, domanda di accesso ai fondi del programma governativo ‘Sport Missione Comune’, con finanziamenti a tasso zero per le città capoluogo, per reperire le risorse necessarie al ripristino della piscina scoperta Concardi. A mettere la parola fine all’ipotesi di recupero dello storico impianto natatorio cittadino è stato ieri il commissario straordinario Mariano Savastano, confermando una scelta già maturata a fine ottobre di predisporre un bando per l’apertura, nel 2017, della sola piscina scoperta del Belgiardino che aveva provocato la reazione polemica di cittadini e forze politiche.

Savastano aveva reso noto, ai primi di novembre, che, in seguito a sopralluoghi, erano stati presentati preventivi per la riqualificazione e messa a norma della piscina di via Ferrabini per un importo complessivo di circa 600 mila euro, e si era detto disposto ad accogliere eventuali proposte o a valutare l’ipotesi del finanziamento popolare (crowdfunding). In primis il gruppo Facebook ‘Residenti in Campo Marte e Oltre Adda Social Street’, poi anche M5s, avevano subito fatto sapere dell’esistenza del bando, con scadenza 5 dicembre, promosso dall’Istituto per il Credito Sportivo d’intesa con Anci (Associazione nazionale comuni) che mette a disposizione 18 milioni di euro. «Purtroppo i termini di partecipazione restano troppo ristretti – spiega il commissario, in carica da agosto –. Il bando prevede infatti che le istanze di finanziamento siano corredate da un progetto definitivo, impossibile da raggiungere in un periodo così breve, considerando la complessità degli aspetti tecnici da affrontare riguardo alla messa a norma degli impianti elettrico e idrico-sanitario».

In ogni caso, afferma Savastano, ricordando gli altri investimenti sportivi previsti (in particolare per il PalaCastellotti), se anche si fosse fatto in tempo e la domanda fosse stata accolta, «il successivo passaggio alla progettazione esecutiva e le procedure di gara per l’assegnazione dei lavori non potrebbero concludersi in tempo per la prossima stagione estiva». Ma questo era il nodo sostenuto a più voci, dai residenti come dai partiti di opposizione (Sel, liste civiche Cominetti, M5s, Fi), rimarcando tra l’altro che una gara d’appalto comporterebbe automaticamente uno sconto rispetto a singoli preventivi: perché nel primo bando, poi annullato dopo l’arresto del sindaco Simone Uggetti per turbativa d’asta, si ipotizzava a maggio di aprire la Ferrabini (poi rimasta chiusa) a giugno? Gli adeguamenti sono necessari tutti subito o sono da fare nel tempo? Lasciando per un altro anno la piscina all’incuria non si peggiora la situazione? Perché non chiedere i fondi per la riqualificazione, anche se non si dovesse fare in tempo ad aprire per il 2017?