Lodi, assegnati i lavori per la piscina Ferrabini

L’impianto di Lodi è chiuso dal 2016 quando la struttura era stata travolta dallo scandalo che aveva portato all’arresto del sindaco Uggetti

Il rendering della futura piscina così come era stata immaginata dai progettisti

Il rendering della futura piscina così come era stata immaginata dai progettisti

Lodi, 1 ottobre 2020 - La piscina Ferrabini riaprirà per l’estate 2021? Anche se ieri il Comune ha annunciato l’aggiudicazione della gara d’appalto da 1 milione di euro (1,357 milioni di euro l’investimento) per il rifacimento della struttura, sullo storico impianto dell’OltreAdda gravano due pesanti incognite. La prima sono i tempi della riqualificazione, che dovrebbe avvenire tra novembre e aprile, a patto che non ci siano ricorsi nella gara, ritardi dovuti a maltempo o a eventuali lockdown, e a cui dovrebbero fare seguito i collaudi.

La seconda è il bando per l’assegnazione della gestione, in carico all’ufficio sport, a cui non si è ancora messo mano. Ma fu proprio il bando ‘incriminato’ per la gestione delle piscine comunali che portò, il 3 maggio 2016, all’arresto e poi alla condanna dell’ex sindaco Simone Uggetti per turbativa d’asta e alla chiusura della piscina Concardi di via Ferrabini. "Abbiamo chiuso un lungo percorso che non ci ha risparmiato critiche e problemi da risolvere - afferma l’assessore ai Lavori Pubblici Claudia Rizzi -. Ma con una punta d’orgoglio per il lavoro dei miei tecnici so che abbiamo affrontato tutto con caparbietà e, pur non negando momenti di sconforto, sempre con fiducia e serietà".

La gara ha visto la partecipazione di ben 173 ditte: un numero record. "Dopo la verifica dei requisiti amministrativi, anche tramite il soccorso istruttorio, sono state aperte le offerte economiche, escludendo quelle superiori alla soglia di anomalia, ed è stato individuato l’aggiudicatario". Si tratta della ditta Cospin srl, di Catania, che ha offerto un ribasso del 26,73% sull’intervento che prevede il rifacimento di vasche adulti e bambini, impianti, spogliatoi, bagni, tribune e nuovo ingresso: "A chi continuerà a parlare solo di ritardi - commenta Rizzi -, dico che noi oggi mettiamo la prima pietra sul passato e iniziamo il percorso di restyling, simbolo di una faticosa ripresa". Eppure, dopo 4 anni di chiusura, il Comune non dà affatto per certa la riapertura nel giugno 2021.

Conclusa la "complessa fase istruttoria". aggiunge l’assessore, parte ora "il countdown dei 35 giorni obbligatori di fermo, a cui seguiranno la stipula del contratto e, poi, la consegna del cantiere". Quindi, anche se venissero scongiurati eventuali ricorsi, il cantiere non prenderà avvio prima di metà novembre. Seguono 5 mesi per concludere l’opera, salvo imprevisti che determinino uno stop ai lavori. Da metà aprile restano quindi tempi molto risicati per i collaudi. Senza contare l’appalto per la gestione, che apre un nuovo fronte di incertezza. Come si è arrivati a questo punto? Dopo la turbativa d’asta e il commissariamento la piscina, nel 2016, non apre. Quando la giunta Casanova si insedia nel luglio 2017 sceglie di non ricorrere ad un project financing ("la città era già stata scottata dal caso della Faustina", ricorda Rizzi; il mutuo grava ancora sulla città) e di procedere in autonomia.

Il primo progetto di fattibilità del novembre 2017 ottiene l’autorizzazione paesaggistica dalla Soprintendenza (la struttura ha più di 70 anni), nel marzo 2018. Sempre nel 2018 è pronto, sulla carta, il nuovo progetto e ad ottobre inizia l’iter per le prove di tenuta delle due vasche (la prima a 2,70 metri, rimossa, e quella originaria a 5 metri, mantenuta) e di verifica di perdite nei terreni sottostanti: il primo bando va a vuoto (2019) e deve essere riformulato; le prove tecniche si concludono solo il marzo scorso. Quindi viene indetta la gara, con scadenza il 15 maggio (solo 10 i giorni di slittamento per il Covid) con la partecipazione record. Ora l’assegnazione dell’appalto. E il sogno, ipotecato, di riaprire la piscina nel 2021.