Pieve Fissiraga, le villette della mafia alla comunità

Gli immobili confiscati al clan Mangano ospiteranno attività culturali, ricreative e sociali

L'immobile di via Fasoli a Pieve Fissiraga

L'immobile di via Fasoli a Pieve Fissiraga

Pieve Fissiraga (Lodi), 22 giugno 2020 - Tre villette recuperate alla mafia diverranno sede delle attività culturali, ricreative e sociali e di protezione civile del Comune. Pieve è tra gli 11 Comuni lombardi, unico del Lodigiano, ad aver ottenuto fondi dalla Regione per il recupero di beni sottratti alla mafia. Venerdì l’assessore regionale Riccardo De Corato ha annunciato di aver finanziato con 1 milione di euro la ristrutturazione di 17 immobili sequestrati alla criminalità organizzata: di questi ben 3 sono di Pieve.

"Abbiamo ottenuto 150 mila euro, 50 mila per ciascuno dei 3 immobili - spiega Domenico Pedotti, assessore a Lavori Pubblici, Scuola, Associazioni di Pieve Fissiraga -. E’ un successo per un Comune di 1700 abitanti. Non è facile accedere a contributi e, inoltre, il personale comunale si è particolarmente impegnato per accedere al bando, che scadeva a fine maggio, durante il lockdown. Ultimare e recuperare questi immobili era uno dei nostri obiettivi". Le tre villette, due bifamiliari in via Fasoli, con ampia area esterna, l’altra in via Leoni, vennero sequestrate nel gennaio 2016 quando lo Stato confiscò il patrimonio di due commercialisti ritenuti cassieri del clan Mangano. "Ho iniziato ad occuparmene un anno fa, non appena eletto, su incarico del sindaco Stefano Guerciotti - spiega l’assessore -. I tre immobili erano in stato di abbandono e la nostra preoccupazione è che ci entrassero dei ragazzi o che venissero occupati. Lo scorso settembre ho contattato l’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e il 28 gennaio ho ottenuto il trasferimento di proprietà degli edifici al Comune. Abbiamo preventivato 50 mila euro di costi per ciascuno dei tre villini. Sono da ultimare, con la posa, ad esempio, dei pavimenti, va verificato lo stato degli impianti, e bisogna installare i serramenti portati via durante l’abbandono. L’unico vero lavoro extra sarà un intervento per eliminare le barriere architettoniche, dato che tutti e 3 hanno dei gradini d accesso".

I due edifici di via Fasoli sono destinati a divenire ‘Casa della musica’ e ‘Casa della Protezione civile’, l’altro, invece, ‘Casa delle associazioni’. "La Casa della musica sarà centro culturale, con una stanza coibentata dove le band della zona potranno suonare - aggiunge Pedotti -. Accanto ci sarà la sede della Protezione civile: attualmente siamo convenzionati con quella di Cervignano d’Adda che sta formando una dozzina di volontari di Pieve. Infine ci sarà la ‘Casa delle associazioni’, realtà di cui il paese è ricco e che vogliamo premiare. La gente ama restare a Pieve e usufruire dei loro servizi. Inoltre abbiamo richieste di operare qui anche da parte di molte associazioni nel territorio". Ora il Comune è in attesa dei fondi e delle direttive regionali: "Se è possibile vorremmo fare un appalto unico ed essere poi i più celeri possibili nell’effettuare i lavori per mettere gli immobili a disposizione della comunità", conclude l’assessore. "Il 17 ottobre 2018 - ha ricordato venerdì De Corato, che ha la delega ai beni confiscati alla criminalità organizzata - ho firmato al Palazzo di Giustizia di Milano, il Protocollo d’intesa con Tribunale, Agenzia Naz. per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati alla criminalità, Prefettura, Ordini dei Commercialisti e degli Avvocati, Comune di Milano per la gestione ottimale dei beni (circa 3500, tra immobili ed aziende), tutti geolocalizzati, affinché avessero una destinazione sociale virtuosa in tempi rapidi. In due anni l’obiettivo è stato raggiunto. Ogni immobile ridato alla comunità è un messaggio chiaro: lo Stato vince sempre contro le organizzazioni criminali"