Lodi, marijuana 'vera' nella piantagione di canapa light: sequestrate 116mila piante

Indagini della Finanza in un campo di oltre un ettaro, dove venivano impiegati lavoratori extracomunitari. Denunciati due giovani

La piantagione di marijuana sequestrata a Borghetto Lodigiano

La piantagione di marijuana sequestrata a Borghetto Lodigiano

Borghetto Lodigiano (Lodi), 23 ottobre 2020 - La Guardia di finanza di Lodi ha sequestrato un intero fondo agricolo trasformato in maxi piantagione di marijuana a Borghetto Lodigiano, fatta passare per piantagione di canapa light. Contestualmente, sono state denunciate due persone per produzione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti e per intermediazione illecita di manodopera.

Si tratta di un campo da oltre un ettaro sul quale due giovani, F.M. di 24 anni e D.G. di 21, hanno dato vita a una società agricola dedita alla produzione della 'canapa light', attività di per sé lecita se le sementi utilizzate sono caratterizzate da un quantitativo minimo di principio attivo. L'esito degli esami di laboratorio disposti dalla Procura della Repubblica di Lodi ha rivelato un valore che ha raggiunto anche il 14% di Thc, di gran lunga superiore a quello consentito. In più, i titolari dell'azienda agricola non sono stati in grado di esibire la documentazione contabile, la cui tenuta è obbligatoria per legge, attestante gli acquisti e la specifica natura della semente utilizzata nella coltivazione che avrebbe permesso di ricostruire l'intera filiera agroindustriale.

I finanzieri hanno quindi sequestrato l'intera piantagione composta da 115.800 piante di marijuana per un peso complessivo di 10 tonnellate che, qualora fosse stata messa in commercio avrebbe procurato un profitto di diversi milioni di euro. I due italiani impiegavano sul campo lavoratori extracomunitari. "Si tratta della più grande piantagione mai vista in Italia - sottolinea il comandante della Guardia di Finanza di Lodi, Vincenzo Andreone - quando siamo arrivati al campo di Borghetto Lodigiano, abbiamo trovato una dozzina di lavoratori extracomunitari che vivevano in condizioni estremamente precarie. Alcuni di loro lavoravano dall'alba al tramonto e la notte riposavano nel capannone adiacente la piantagione nell'indigenza più assoluta mentre i loro caporali in due roulotte. Sei di loro siamo riusciti a bloccarli, altri sei si sono dati alla fuga".

Adesso la Guardia di finanza di Lodi sta cercando di risalire ai canali di smercio che venivano utilizzati dai due giovani produttori denunciati.