Per l’Einaudi un progetto da 23 milioni di euro

Lodi, da fanalino di coda a istituto avveniristico: sede unica per il professionale senza laboratori costretto oggi a farsi in tre

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di Laura De Benedetti

L’Einaudi potrebbe passare da scuola fanalino di coda, suddivisa in tre sedi e senza laboratori, all’istituto più all’avanguardia, con una sede ultra moderna dal punto di vista energetico e architettonico. Tutto dipenderà dall’eventuale finanziamento del progetto da 23 milioni di euro richiesto dalla Provincia al Ministero dell’Istruzione. Nel frattempo, però, la dirigente non sta a guardare e rilancia già da settembre i tre indirizzi di studio, arricchendoli di nuovi corsi, candidando inoltre la scuola di via Spezzaferri a diventare polo culturale cittadino. "La Provincia mi illustrerà il progetto del nuovo edificio la prossima settimana - spiega la preside Laura Majocchi -. Spero davvero che la strada sia intrapresa perché l’Einaudi ne ha davvero bisogno. Mancano i laboratori, dobbiamo recarci all’esterno per usufruire di cucina e palestra. E siamo suddivisi in tre sedi: due nel complesso di via Spezzaferri (dove esistono anche altri ordini di scuola e dove dovrebbe sorgere la nuova struttura, ndr), nel quartiere di San Bernardo, e una presso l’istituo Cazzulani, in centro (l’ex collegio vorrebbe recuperare il terzo piano e ampliarsi, ndr). Il nostro è un istituto professionale e i nostri oltre 600 studenti hanno bisogno di spazi attrezzati dove apprendere le professioni. Avere una scuola dignitosa è anche un modo per combattere la dispersione scolastica: qui molti ragazzi, ri-orientati rispetto al liceo, riescono a costruirsi un futuro spesso con buoni risultati".

Nel frattempo si lavora per dare "un profilo più moderno", aggiunge la dirigente scolastica, ai tre indirizzi di studio: "Lo scopo è avvicinarsi al territorio e al mondo del lavoro - sottolinea -. Per cui agli studi commerciali vogliamo aggiungere dei corsi sulla web community e il marketing, attraverso l’uso dei social. Intendiamo integrare gli studi sui servizi socio sanitari storici con la possibilità per gli studenti di ottenere certificazioni con la Croce Rossa, di Pet Teraphy, dell’uso del linguaggio dei segni, agganciandoci anche all’università di infermieristica. L’indirizzo enogastronomico a settembre partirà con una classe in più: ristorazione, gestione sala, turismo, sono settori che vanno sempre ma abbiamo bisogno di laboratori per fare pratica". Intanto per l’autunno si sta preparando ‘Impronte di gioia’, ovvero l’apertura il sabato (mattina o pomeriggio) di un punto di accoglienza per bambini dai 3 agli 11 anni, gestito dagli studenti del sociale, con mini laboratori di pasticceria, giardinaggio, yoga. "Avevamo già una ludoteca - conclude Majocchi - ma in questa gestione proporremo delle attività specifiche".