Pd all’attacco: troppa sanità privata E quella pubblica è in disgrazia

Pronto soccorso a Codogno senza cardiologo, tre ore in coda per togliere un gesso a Lodi, Ortopedia all’ospedale codognese che, al momento, non c’è più, liste d’attesa molto lunghe: ieri mattina, al banchetto della sezione codognese del Pd la lista delle “magagne“ della sanità pubblica sono state messe in luce come elemento stridente rispetto alla nascita continua di servizi di sanità privata. Gli ultimi, in ordine di tempo, sono sorti in città nelle ultime settimane con tanto di taglio del nastro. "Nessuna contrarietà ad imprenditori nel campo sanitario che investono, ma, almeno in Lombardia, si sta parlando di sanità privata che sostituisce quella pubblica in diversi casi e non l’affianca – attacca la segreteria cittadina del Pd Maria Cristina Baggi la quale “tira la giacca“ anche al sindaco Francesco Passerini. "Assistere all’inaugurazione con sorrisi e taglio del nastro dell’ennesimo laboratorio d’analisi da parte del nostro primo cittadino lascia allibiti – spiega Baggi –. Avremmo apprezzato di più la presenza nei reparti per riportare in città ed inaugurare molti servizi ormai cancellati dal nostro nosocomio. Basta con il ricatto: paghi o aspetti". "La modifica della Riforma Sanitaria lombarda è stata l’ultima occasione persa per cambiare radicalmente la gestione della salute nella nostra regione" aggiunge Gianpaolo Bergamaschi, della commissione sanità del Pd provinciale –. Ci ha lasciato molto perplessi la mancata attenzione da parte di esponenti lodigiani che occupano seggi in Consiglio e nella Giunta lombarda: questo è forse lo scandalo più grosso per chi li ha eletti e che è stato tradito dalle loro promesse". M.B.