Lodi, si dimette il direttore del Parco tecnologico padano

La scelta dopo 5 anni e l’ingiunzione di pagamento da 600mila euro. E il sindaco precisa: non è vero che il Cda della Fondazione non fosse stato informato

L’ormai ex direttore generale del Ptp Gianluca Carenzo

L’ormai ex direttore generale del Ptp Gianluca Carenzo

Lodi, 16 marzo 2018 - Veleni e silenzi al Parco tecnologico padano. E’ uscito di scena in sordina, raggiungendo un accordo con i vertici del Parco. Il direttore generale Gianluca Carenzo, che è anche presidente dell’Associazione nazionale dei parchi scientifici e tecnologici italiani (Apsti), la struttura che riunisce 24 tra i maggiori Parchi scientifici e tecnologici italiani, ha lasciato il suo incarico dopo quasi 5 anni (eletto a ottobre 2013). La decisione è arrivata venerdì. A occuparsi delle mansioni di Carenzo, per il momento, il sindaco Sara Casanova, che è anche presidente della Fondazione del Parco, ha scelto il consigliere delegato Cristiano Devecchi. Sulla questione del Parco è intervenuta anche il sindaco Casanova, che ha fatto alcune precisazioni sulla questione del piano di risanamento del Ptp, sul decreto ingiutivo da 600mila euro presentato dalla Bcc Laudense e sul futuro del Parco insieme al Crea.

«Anzitutto preciso che non è stato presentato ai creditori alcun piano di rilancio, ma che si sta lavorando a un piano di risanamento e di ristrutturazione aziendale che dovrà essere condiviso con i creditori ed in particolare con gli istituti di credito», spiega il primo cittadino e presidente della Fondazione del Ptp. «Tra questi - aggiunge poi - c’è Bcc Laudense che, al pari di tutte le altre banche, è stata convocata ai tavoli di confronto avviati dalla fine di gennaio, nonostante avesse revocato gli affidamenti già prima che il Cda della Fondazione Parco tecnologico padano si fosse espresso in merito al Concordato».

Poi il sindaco tiene a fare una preciazione una precisazione: «Contrariamente a quanto scritto, il Cda della Fondazione Ptp è stato informato delle interlocuzioni con il sistema bancario e degli sviluppi dei rapporti con Bcc Laudense; proprio in attesa dell’evoluzione di queste interlocuzioni, non è stata al momento depositata alcuna domanda di Concordato, pertanto smentisco che la Fondazione sia in attesa di una risposta dal Tribunale. La trattativa con il Crea che, stando all’articolo apparso sul Vostro quotidiano, sarebbe in alto mare».

Secondo il sindaco, non è così: «La trattativa prosegue al contrario in modo costruttivo, con il coordinamento del professor Salamini e del dottor Galli ed è in fase di definizione un piano congiunto di attività che potrà favorire il rilancio del polo di ricerca». La situazione finanziaria del Parco di via Einstein, eccellenza della ricerca agroalimentare, con oltre 14 milioni di euro di debiti, ha suscitato le reazioni della politica locale. «La decisione della Laudense è una conferma che il piano proposto dal sindaco Casanova non convince nessuno», spiega il capogruppo Pd, Simone Piacentini. Per Francesco Milanesi di Lodi civica, invece, «è evidente che senza idee, programmi e concretezza le banche non sono disposte a sostenere il Ptp».