Profondo rosso al Parco tecnologico: "Difficile rimettere a posto i conti"

Il buco è di 1,6 milioni: il gioiello del Lodigiano a rischio chiusura

IN CRISI A lato, un’iniziativa al Parco tecnologico padano in occasione di Expo 2015 In alto, il consigliere delegato Cristiano Devecchi

IN CRISI A lato, un’iniziativa al Parco tecnologico padano in occasione di Expo 2015 In alto, il consigliere delegato Cristiano Devecchi

Lodi, 17 dicembre 2017 - Conti in rosso e futuro sempre più incerto. Al Parco tecnologico padano, che comprende srl e fondazione, la situazione è disperata: il “buco” per l’ente partecipato da Provincia, Comune e Camera di commercio ammonta a circa 1,6 milioni e non sembrano esserci ampi margini di rientro. Da quando il 25 ottobre scorso c’è stato il cambio al vertice, con la nomina di Cristiano Devecchi alla guida dell’ente (scelto dal sindaco Sara Casanova) dopo le dimissioni dell’ex presidente della Provincia Mauro Soldati, sono stati convocati tre consigli d’amministrazione.

All’ordine del giorno sempre i problemi legati alla gestione del deficit. Da poco, i vertici del Ptp hanno scelto di affidarsi a uno studio legale della città per capire come risollevare l’ente. Ma potrebbe non bastare. Per salvare i conti del Parco tecnologico padano servono contributi, due sono già in arrivo: il primo da 2 milioni dalla Fondazione Cariplo e l’altro da un milione di euro dalla Regione. Inoltre manca ancora un piano di industrializzazione concreto per riuscire a trovare altri fondi e dare prospettive al polo scientifico. «Stiamo lavorando per riuscire a risollevare il Parco tecnologico padano - spiega il consigliere delegato, Devecchi -. Entro giovedì incontrerò i dipendenti e i soci per spiegare la situazione del Ptp. Non è così facile riuscire a rimettere in ordine i conti. Le mie dimissioni? Sto ancora valutando».

Eppure nel 2000, quando il polo scientifico è stato fondato a Cascina Codazza, era il fiore all’occhiello del territorio, punto di riferimento dell’innovazione e della ricerca del territorio e non soltanto. Solamente un paio di anni fa, il Tecnoparco era stato scelto per essere tra i protagonisti della Città della scienza che sta sorgendo sull’area Expo a Milano, lo Human Technopole. Ma adesso invece rischia la chiusura. Alla realtà di via Einstein a tenere banco sono soprattutto i conti. A pesare come un macigno è anche il costante calo del contributo economico stanziato dai tre soci fondatori: Camera di commercio, Comune di Lodi e Provincia. Al momento sarebbe solo il Broletto a erogare un contributo a sostegno delle attività del Parco. A gravare sull’ente, inoltre, è anche il mutuo milionario per la costruzione della struttura di Cascina Codazza.

Risolta invece la questione dei 32 dipendenti del gruppo che, da agosto a ottobre, non avevano ricevuto le loro paghe. «La priorità era quella di garantire gli stipendi», ha detto il consigliere delegato, Cristiano Devecchi, che dal 25 ottobre ha preso le redini del Ptp. E così è stato.